Comune senza soldi? Nardella valuta di spegnere i lampioni: le reazioni

Il sindaco di Firenze Dario Nardella, preoccupato per le sorti del bilancio del Comune, dichiara che sta valutando l'ipotesi di non accendere l'illuminazione pubblica perché incide per diversi milioni di euro. Questa ipotesi è valutata per "mandare avanti i servizi per le imprese e i cittadini".

In collegamento con Radio Bruno, ieri sera, il sindaco di Firenze ha spiegato: "Noi Comuni aspettiamo due volte: per i nostri cittadini e le nostre imprese. Firenze ha 200 milioni di euro di deficit ed altre città ce l'hanno ancora più alto. Sono tutte mancate entrate. Noi non ce la sentiamo di far pagare il canone del suolo pubblico e la tassa dei rifiuti a chi è rimasto chiuso. Abbiamo però bisogno di essere aiutati dal Governo. Firenze ha tutta la forza e l'orgoglio per rinascere ma se il Governo non ci dà gli strumenti diventa difficile".

I bilanci comunali destano non poche preoccupazioni nel sindaco Nardella, che afferma che con "diversi sindaci che sono nelle nostre stesse condizioni. Chiedo di pagare la Tari alle imprese oppure interrompo i servizi agli anziani o ai disabili della mia città? La prospettiva è questa. Le Regioni per loro fortuna hanno meno problemi dei Comuni perché hanno fondi della Protezione civile che sono importanti, molto rilevanti. La situazione drammatica è degli 8mila Comuni italiani. Siamo ad oltre 5,5 miliardi di deficit e forse ce ne danno tre".

Il commento di CNA alla provocazione del Sindaco Nardella

“L’artigianato, il commercio, le microimprese, gli autonomi, le partite IVA fiorentine non hanno lampioni da spengere, ma i bilanci in rosso sicuramente sì”.

Così Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana commenta l’annuncio del Sindaco di Firenze, Dario Nardella, che minaccia di spengere i lampioni della città come misura di contenimento ai 200 milioni di deficit accumulati da Palazzo Vecchio.

“Una provocazione, riteniamo, che però dà la misura della situazione oltremodo critica che la città, tutta, sta attraversandoRoma sta tardando troppo nelle risposte, nella pubblicazione dell’ex decreto Aprile, poi Maggio ed oggi, ‘prudentemente’ Rilancio (se il problema del ritardo è legato alla questione degli stagionali, la nostra risposta è quella di reinserire i voucher), nell’annuncio delle ultime aperture, nell’erogazione di fondi, nel richiamare all’ordine banche che, pur garantiti, bloccano i prestiti alle imprese - prosegue Cioni - Il Governo deve mantenere l’impegno di  mettere a disposizione delle micro imprese un contributo a fondo perduto, per ristorare i mancati ricavi di questi mesi di blocco delle attività attraverso un’iniezione di nuova liquidità. Interventi alternativi, che dovessero consentire risparmi sulle imposte da versare, come quelli sull’IRAP, benché condivisibili in linea di principio non rappresenterebbero la soluzione alla necessità di disporre delle risorse liquide per mantenere in vita le imprese in attesa della piena ripresa dell’attività”.

Per città come Firenze, poi, che fino ad oggi hanno vissuto (troppo) di turismo, occorre un apposito bonus, l’istituzione di un fondo indennizzi per gli affitti degli immobili e per compensare il crollo del fatturato, un piano straordinario per il rilancio del settore dotato di un fondo specifico per la promozione della destinazione Italia” conclude Cioni.

 Anche con l’imminente fine delle misure di contenimento, il turismo è chiamato ad affrontare una forte contrazione della domanda: mancheranno all’appello in estate i flussi dei turisti stranieri e anche quelli italiani, visto che in base alle previsioni di CNA Turismo, gli italiani in vacanza tra luglio e settembre saranno nella migliore delle ipotesi circa 18 milioni.

La proposta di Confartigianato

Fratelli d'Italia: “Spegnere i lampioni e fare la tramvia un controsenso”

“Si comprende il disagio del Sindaco che lamenta 200 milioni di deficit nelle casse comunali; nella sua posizione chiunque si troverebbe in difficoltà, consapevole immagino delle incertezze a livello naturale nella distribuzione delle risorse. Tuttavia ascoltando la proposta di un gesto eclatante che consisterebbe nel limitare l'illuminazione pubblica per risparmiare, qualche dubbio mi sorge”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi.

“Ci sono altri modi di fare cassa, non credo che spegnere la città sia la manna dal cielo. L’ipotesi, in ottica ambientale sarebbe da valutare – continua Draghi –; il provvedimento inciderebbe positivamente da un punto di vista di eco sostenibilità, ma tuttavia aumenterebbe i rischi per la cittadinanza, agevolando la microcriminalità organizzata e l'insicurezza per i fiorentini. Infatti una regione e una città che non fosse governata da sempre dal centro sinistra non avrebbe così tanti problemi legati alla sicurezza, e di questo l’intero Partito Democratico deve farsene una ragione, avendo da sempre sottovalutato questo aspetto”.
“Inoltre - aggiunge Guido Cabrele, consigliere di Fratelli d’Italia al Q3 - il 78% degli investimenti previsti nel bilancio comunale è destinato alle tramvie (300 milioni solo per la linea verso Bagno a Ripoli). In una città come Firenze, economicamente devastata dalla crisi, forse, conviene rivedere alcune priorità”.

“Quale sarà la prossima mossa del nostro lungimirante sindaco? dirci di non buttare la spazzatura perché non la raccoglieranno più?” conclude Draghi.

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