Parte la fase 2 ed il Presidente Enrico Rossi fissa le linee guida per la ripresa dell’attività sanitaria della regione. E lo fa attirandosi l’ira, nonché la minaccia di mobilitazione generale con tanto di diffida, di tutta l’Intersindacale medica e veterinaria della Toscana. Tra le righe dell’ordinanza n. 49 del 3 maggio 2020 si cela infatti l’ennesimo colpo di scena a danno dei medici e dei loro pazienti: un duro attacco all’intramoenia, portato per primo agli onori della cronaca nei giorni scorsi proprio dal coordinamento provinciale di Forza Italia Grosseto.
Disporre che la libera professione sarà nuovamente autorizzata quando il tempo di attesa per le prestazioni ambulatoriali istituzionali programmate sarà inferiore a 15 giorni, 30 per la diagnostica, manda completamente in cortocircuito l’intero sistema dell’intramoenia. Una discriminazione umiliante per i medici di libera professione che hanno scelto un rapporto esclusivo con il sistema sanitario pubblico, che non potranno più visitare i loro pazienti. E i pazienti non potranno più scegliere lo specialista di fiducia, dirottati verso il privato accreditato con cui la Regione dispone di incrementare sempre più la collaborazione organizzativa per smaltire le liste d’attesa. I medici si sposteranno verso l’extramoenia o il privato e la sanità pubblica perderà eccellenze e qualità dei servizi.
Ma al clamore della rivolta dei medici e della denuncia di Forza Italia fa eco un silenzio assordante da parte della Regione Toscana e dei suoi esponenti di spicco, probabilmente indice dell’assenza di vedute condivise all’interno della maggioranza di sinistra. Se la Regione latita, escano almeno allo scoperto i consiglieri regionali del Partito Democratico e magari anche il Presidente del Consiglio Regionale, nonché futuro candidato alla guida della Regione Toscana. Non è tempo di giocare a nascondino, i medici meritano risposte e chiarimenti. Ci sarà pur qualcuno che rivendica la bontà delle proprie scelte.
Fonte: Forza Italia Toscana
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