Test sierologici a migranti e operatori, il centrodestra non ci sta

Il vice presidente del consiglio regionale Marco Stella, di Forza Italia, sposta l'attenzione dall'emergenza coronavirus a un particolare contenuto nell'ordinanza 54 a firma del presidente Enrico Rossi.

L'ordinanza 54 della Regione Toscana, richiama all'ordinanza 39, entrambe emanate in materia di diritti di cittadinanza e  coesione sociale. Entrambe stabiliscono e ampliano le categorie di lavoratori che possono accedere gratuitamente ai test sierologici messi a disposizione della Regione Toscana a fini epidemiologici.

"La Regione Toscana, con l'ordinanza n.54 del 6 maggio 2020, stabilisce che i migranti potranno fare i test sierologici gratuitamente, mentre invece lavoratori e liberi professionisti se li dovranno pagare. Quando ho letto il documento non volevo crederci, ma purtroppo è così. Io mi chiedo cosa porti la sinistra toscana e il governatore Rossi ad applicare queste palesi, offensive e vergognose discriminazioni. Come toscani e come lavoratori, ci sentiamo profondamente amareggiati". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia).

"A pagina 5 del documento - evidenzia Stella - si legge che 'l'esecuzione del test sierologico a beneficio dei lavoratori, operatori, liberi professionisti' avverrà 'a cura e spese degli stessi'. Mentre alcune righe più sotto l'ordinanza identifica le categorie che potranno fare i test con oneri a carico delle Asl: oltre a medici, infermieri, insegnanti e altre categorie di lavoratori a rischio che si prodigano per il bene della collettività, ci sono 'gli operatori e gli ospiti delle strutture di accoglienza per migranti'." "La Regione Toscana - prosegue il vicepresidente Stella- vuole fare i test gratis a chi viene illegalmente nel nostro Paese e viola la legge. E' una vergogna, non ci sono altre parole".

Testo dell'ordinanza 54

Testo dell'ordinanza 39

Ceccardi (Lega): "Il business dell’accoglienza risulta essere privilegiato"

Il business dell’accoglienza risulta ancora una volta privilegiato dal partito democratico: i migranti e gli operatori dei centri profughi potranno usufruire della corsia preferenziale messa a disposizione dalla regione riguardo ai test sierologici per verificare la positività al covid-19 a carico del sistema sanitario regionale” - lo scrive in una nota l’europarlamentare della lega Susanna Ceccardi che commenta l’ordinanza numero 54 della giunta regionale toscana.

Con quale criterio questa categoria è stata inserita dalla giunta Rossi in quelle a rischio? Non ci risulta -prosegue Ceccardi - che gli ospiti dei centri accoglienza svolgano lavori a contatto diretto con il pubblico come ad esempio gli operatori delle forze dell’ordine o delle professioni sanitarie o i dipendenti di quelle attività rimaste aperte in tutta la fase di lockdown. A proposito di sicurezza, quali controlli sono effettuati sulle strutture dei centri di accoglienza in merito alle norme di distanziamento e di rispetto delle condizioni igienico sanitarie? Ancora una volta il business dell’accoglienza risulta essere privilegiato”.

"I test sierologici -conclude Ceccardi- dovrebbero essere senza ombra di dubbio obbligatori ma a carico delle strutture che fanno accoglienza e delle ONG che navigano nel Mediterraneo, senza gravare ulteriormente sulle risorse a disposizione della regione per i cittadini italiani che dovranno fronteggiare una difficile convivenza con il coronavirus nei prossimi mesi.

Test sierologici ai migranti, Alberti (Lega): "Continuano le assurdità delle politiche di accoglienza di Rossi"

“L'assurdità delle politiche di accoglienza del governatore Rossi continuano anche in emergenza Coronavirus – dice il consigliere regionale della Lega, Jacopo Alberti – con l'ordinanza 54 del 6 maggio, la Regione apre ai test sierologici gratuiti anche per i migranti dei centri di accoglienza, invece di provvedere ad aiutare i lavoratori autonomi e gli imprenditori che hanno sempre pagato le tasse; questi ultimi dovranno invece pagare anche per i propri dipendenti se vorranno ricominciare a lavorare. Mentre chi se ne sta in un centro accoglienza senza apportare alcun beneficio o aiuto alla comunità, potrà fare i test gratis, cioè pagati anche con le nostre tasse.
Non vedo alcuna utilità nel fare i test ai migranti, dato che non possono lavorare senza permesso di soggiorno, possono restare nei centri accoglienza. Mentre per gli operatori, che hanno continuato a lavorare anche in questi mesi, è assolutamente necessario effettuarli, proprio per prevenire contagi all'interno delle stesse strutture. Non c'è nessuna urgenza di test sierologici ai migranti, la precedenza deve essere data a
chi lavora”.

“Ci sono tante categorie di lavoratori onesti che sperano di poter ripartire al più presto con le loro attività, così come ci sono anche migliaia di famiglie in difficoltà economica, persone che hanno perso il lavoro a causa del Coronavirus, persone sole che vorrebbero riabbracciare i parenti ma hanno paura di essere fonte di contagio, che invece potrebbero beneficiare di quel test. Se si vuole ripartire davvero e con prudenza e sicurezza, bisogna pensare prima a chi, con il proprio lavoro, può contribuire a rilanciare la Toscana nel panorama economico mondiale. I test ai migranti dimostrano che Rossi non ha idea di che cosa stanno passando i toscani, sono solo uno spreco di soldi pubblici e uno schiaffo a chi ha sempre lavorato onestamente. Pagheremo – conclude Alberti - i test sierologici ai clandestini, questa è la discriminazione al contrario che vige in Toscana”.

Test sierologici, Marcheschi (Fdi): "Discriminazioni tra cittadini di seria A e di serie B"

“L’ordinanza 54 del Governatore Rossi crea discriminazioni incomprensibili, tra cittadini di serie A e cittadini di serie B. Se il test sierologico è una misura a garanzia della salute allora deve essere garantito a tutto, invece il Presidente della Regione discrimina, per alcune categorie di cittadini e professionisti stabilisce un costo per effettuare il test, per altre invece offre la gratuità. Il test non dovrebbe essere facoltativo ma obbligatorio, dovremmo andare verso uno screening di massa per garantire una mappatura della popolazione toscana, in questo caso dovrebbe essere gratuito. Ma visto che è facoltativo non si capisce perché questa facoltà debba essere fatta pagare ad alcuni e ad altri no -dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi- Se deve essere facoltativo sia dia la possibilità a tutti di ottenerlo tramite pagamento di un ticket. La mia non vuole essere una polemica perché sono previsti i migranti dei centri di accoglienza tra le categorie per le quali è prevista la gratuità del test, quello che non capisco è perché siano stati esclusi dalla gratuità tanti lavoratori”.

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