Una struttura metallica che richiama il disegno naturale della foglia su oltre 30 metri e una torre leggera per far passare il vento, con pannelli fotovoltaici per generare energia rinnovabile, verde verticale interno e 200 metri di led per illuminare in modo scenografico e celebrare gli elementi simbolici di uno dei più grandi esempi di archeologia industriale di Firenze. Dopo decenni di abbandono, il futuro della ex centrale Fiat di Novoli può cominciare. Sono stati aggiudicati in via provvisoria i lavori e il progetto esecutivo per il recupero della struttura e la sua trasformazione in spazio pubblico polifunzionale innovativo e sostenibile: area informativa, centro espositivo culturale e terrazza panoramica con servizio ristorazione. Secondo gli accordi, l’Immobiliare Novoli proprietaria della ciminiera, ha in carico la realizzazione dei lavori a scomputo degli oneri di urbanizzazione per il successivo trasferimento dell’immobile al Comune. L’appalto è stato assegnato alle ditte Gedi e Conpact che hanno presentato un progetto di giovani tecnici fiorentini coordinati dall’architetto Lorenzo Malvasi.
E intanto, sempre a carico dell’Immobiliare Novoli, sono ripartiti i lavori negli spazi comunali all’interno del centro commerciale San Donato per realizzare entro settembre tre spazi, studio, conferenze, gioco ed eventi.
“Da anni la ciminiera sovrasta il quartiere in stato di abbandono - ha detto l’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re -, ora il progetto esecutivo e i lavori 8per restituire l’immobile alla città sono stati finalmente assegnati. I lavori partiranno entro l’anno e la struttura sarà recuperata e fruibile. Grazie a questo recupero la Centrale termica diventa un luogo simbolico di passaggio dal passato al futuro della città, unica memoria rimasta dell’insediamento produttivo preesistente. Protagonista indiscussa dello skyline di San Donato, ora si affianca al nuovo viadotto della tramvia per trasportare sempre più il quartiere di Novoli nella modernità. Un piano che consente di recuperare non solo la ex centrale inserendo funzioni pubbliche e di servizio – ha proseguito Del Re -, ma anche tutta l'area circostante puntando sulla valorizzazione degli aspetti ambientali e sulla mobilità sostenibile alternativa che già oggi permette di raggiungere l'area. Questo intervento si inserisce infatti nel ridisegno complessivo di questa parte di città, che prevede una piazza verde di quartiere, una pista ciclabile per collegare via di Novoli e viale Guidoni e nuovi parcheggi pubblici di superficie nell’area ovest, oltre al completamento del parco con nuovo campo giochi e area cani. L’Immobiliare Novoli dovrà realizzare e consegnare al Comune, sempre a scomputo degli oneri di urbanizzazione, una parte di parco, quella dietro alla Cassa di Risparmio, oggi ancora chiusa al pubblico. Con la presa in carico del parco, avremo anche modo di rivedere alcuni aspetti della progettazione e dell’arredo, da nuovi alberi ai giochi per bambini”.
La gara per il recupero dell’ex centrale Fiat era stata presentata il 3 luglio scorso alle Murate nel corso di un incontro pubblico per illustrare le opportunità professionali legate all’intervento e stimolare la partecipazione del più ampio numero di professionisti possibile.
Il progetto esecutivo
Il progetto di recupero si propone l’obiettivo di rimanere il più coerente possibile con le caratteristiche costruttive dell’immobile. L’edificio è costituito da una maglia strutturale di travi e pilastri realizzata negli anni 30, che prevedeva ingenti carichi necessari al funzionamento degli impianti ma non accorgimenti esecutivi per garantire un’adeguata risposta della struttura nei confronti dell’azione sismica, rendendo quindi necessario un intervento in tal senso per il consolidamento strutturale in funzione antisismica. Il blocco nord contenente due ascensori e la scale di accesso ai piani è stato pensato come un volume in struttura metallica, la cui forma possa fondersi e dialogare con la volumetria dell’ex centrale termica, emergendo al tempo stesso come segno architettonico distintivo del quartiere di Novoli. I nuovi volumi dalla connotazione organica andranno figurativamente a connettersi all’architettura solida dell’edificio storico come vegetazione spontanea su un’archeologia industriale. All’interno della scala principale e delle terrazze interne si prevede l’utilizzo di verde rampicante, in grado di fornire una schermatura dalle alte temperature nei mesi estivi; produrre ossigeno, ridurre l’inquinamento acustico e assorbire gli agenti inquinanti. La proposta progettuale dello spazio comunale posto al piano terra mira alla creazione di uno spazio di socializzazione e interscambio culturale e di informazioni aperto all’intera comunità. Oltre al blocco servizi, sono state individuate quattro aree funzionali: area esposizioni temporanee, area sosta e informazione, spazio conferenze, front office. L’ex ciminiera, punto focale del panorama in tempi passati, sarà ricostruita in una struttura leggera autoportante, mantenendo le stesse dimensioni e forme dell’originale. Particolare attenzione sarà posta alla sua illuminazione scenografica che permetterà di rendere questo elemento un segno architettonico distintivo per la città anche in ore serali. La distanza tra le lamelle permetterà di scongiurare l’effetto vela causato dal vento. Il piano caldaie sarà recuperato completamente, comprese le tramogge e sarà corredato di tutte le dotazioni impiantistiche per renderlo uno spazio musealizzato versatile. Il progetto illuminotecnico interesserà la facciata esterna, gli ingressi su via di Novoli e via Ragghianti, la ciminiera e la terrazza, oltre che gli interni del piano terra e del piano caldaie. Il progetto prevede poi un nuovo disegno della pertinenza esterna: lo slargo antistante l’accesso su via di Novoli diventerà luogo di aggregazione e fulcro ricreativo per la comunità, con l’inserimento di sedute e totem multimediale. L’area esterna e la pista ciclabile saranno realizzate non in asfalto ma in pavimentazione architettonica, che garantisce maggiore sicurezza, resistenza e non necessita di frequenti manutenzioni.
L’intervento di recupero
La Centrale è uno dei fabbricati nati nell’area in cui la Fiat dislocò a partire dal 1939 le proprie attività produttive. E’ alta 30 metri ed è distribuita su più livelli con una superficie di circa 1200 mq; all’interno lo spazio è fortemente caratterizzato dalla presenza di due grandi caldaie in laterizio e da un intreccio di scalette metalliche che si arrampicano fino al terzo piano. L’area è stata dismessa dalla metà degli anni 80.
La gara prevedeva la progettazione ed esecuzione delle opere per la realizzazione di una struttura polivalente interna alla ex centrale termica, per realizzare una struttura pubblica rivolta ad ogni fascia di età. Al piano terra nascerà uno spazio pubblico comunale aperto alla collettività per informazioni, incontri ed eventi, secondo un’organizzazione architettonica che consente un uso flessibile nel tempo. Al primo piano sono presenti l’originaria sala caldaie e il complesso sistema di passerelle e scale al loro servizio. Questa importante testimonianza di archeologia industriale sarà conservata e resa accessibile. L’ingresso principale, spostato sul lato tramvia, avverrà dalla nuova scala e dai relativi ascensori anche se sarà conservata e ripristinata, l’originaria scala di collegamento. Il secondo e il terzo piano saranno utilizzati per la realizzazione di un locale pubblico incentrato sul triplo volume esistente intorno alla base della ciminiera (650 metri quadri), con ingresso dalla nuova torre scala. Si potranno quindi riutilizzare le grandi vetrate sulla città, parte fondamentale del disegno architettonico della centrale. Lo spazio, di proprietà pubblica, sarà poi dato in gestione a privati tramite un bando che dovrà valutare l’offerta, anche di programmazione culturale, proposta. Il terzo piano sarà destinato ai servizi funzionali alla sala principale. Conterrà le predisposizioni per una saletta, cucine, spogliatoi, depositi e quanto necessario alla funzionalità del locale pubblico. Lo spazio intorno alla ciminiera dovrà rimanere libero in altezza e sarà parte qualificante della sala sottostante, a cui sarà collegato con una scala interna che arriverà fino all’interno del nuovo volume della terrazza panoramica, che potrà essere riconsiderata per migliorare la funzionalità e flessibilità dell’intero locale. Il quarto piano è il livello di copertura della centrale che rimarrà disponibile come terrazza pubblica verso la città, per fruire liberamente di una visuale unica verso il centro di Firenze. Prevista anche la possibilità di un ristorante.
All’esterno, la piazza pedonale pubblica si configurerà come spazio unitario e attrezzato per la socializzazione. Il piano prevede inoltre di realizzare nell'area ovest parcheggi pubblici di superficie.
Inoltre, al di fuori della centrale, nel centro commerciale di San Donato, spettano al Comune una parte del piano terra e del primo piano del complesso per circa 2.227 metri quadrati di superficie. Si tratta di spazi di proprietà del Comune, ricevuti come oneri di urbanizzazione dalla società costruttrice Immobiliare Novoli. In questi locali sono ripartiti ieri i lavori per la realizzazione, a carico della società, di spazio gioco, spazio studio, conferenze e spazio eventi.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa
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