Occorre far riaprire subito i 4.500 agriturismi in Toscana, che contano 31mila posti letto e 700 piazzole che accolgono oltre 60mila persone, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza. E’ quanto chiede Coldiretti Toscana e Terranostra che informano di essere riuscite a far rientrare gli agriturismi in Toscana, al pari dei ristoranti, tra le strutture in grado di garantire ai consumatori il servizio di consegne a domicilio e dei pranzi da asporto.
“Nel rispetto delle misure di precauzione, ci sono tutte le condizioni per riaprire le strutture agrituristiche che per effetto della chiusura forzata hanno già subito danni secondo Terranostra senza i classici ponti di primavera per il lockdown iniziato da due mesi per fermare la pandemia da coronavirus. Con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare e anche per questo le strutture agrituristiche devono poter ripartire subito, aprendo i cancelli della cascine, i percorsi naturalistici, le visite agli animali con la pet therapy e gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy”, afferma Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana.
Con lo stop alle tradizionali gite fuori porta della primavera, quest’anno per iniziativa degli agricoltori di Campagna Amica in molte realtà sono stati preparati speciali kit per il pranzo al sacco con gli ingredienti regionali della festa, a partire dall’accoppiata fave e pecorino, oltre naturalmente a veri a propri menu completi o grigliate consegnati a domicilio da marcati, fattorie e agriturismi, da consumare nel salotto, nei terrazzi o in giardino.
L’impatto della pandemia Covid-19 per l’agricoltura varia da comparto a comparto con picchi anche del 100% per l’agriturismo dove in Toscana – insiste Coldiretti - sono chiuse per le misure anti contagio tutte le strutture.
“Per questo abbiamo chiesto alla Regione Toscana una ricognizione delle risorse disponibili per valutare le possibilità di intervento diretto e semplificato a favore delle imprese, perché servono tutte le risorse e gli strumenti disponibili a far ripartire il settore agricolo e agrituristico. L’agricoltura toscana ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità perché l'emergenza Covid-19, che pure sta confermando il valore strategico del settore agroalimentare, ne sta però mettendo a nudo tutte le fragilità”, conclude il direttore di Coldiretti Toscana, Angelo Corsetti.
Fonte: Coldiretti Toscana
Notizie correlate
Tutte le notizie di Toscana
<< Indietro