Sono molte le attività che chiedono di riaprire prima del previsto. Oggi, venerdì 1 maggio, il premier Conte ha parlato di possibili riaperture se la curva dei contagi dovesse calare. Intanto si iscrivono alla lista degli scontenti anche i centri cinofili.
"Vogliamo riaprire prima del 1 giugno" affermano in coro i centri toscani e al loro appello si uniscono pure molti utenti. Si tratta di persone che devono addestrare il proprio cane e non sanno a chi rivolgersi.
Per questo motivo i centri cinofili toscani hanno deciso di attuare una vera e propria mailbombing, inviando lo stesso comunicato più di trenta volte e inondando di richieste per far sentire la propria voce. Di seguito il contenuto della mail.
"Segnaliamo una situazione di disagio di molti cittadini, in conseguenza dell’impossibilità di effettuare le lezioni di addestramento col nostro cane. Dal 10 Marzo, infatti, tutti i Centri Cinofili sono stati chiusi, con conseguente interruzione dei percorsi di addestramento già iniziati o in procinto di iniziare. Tuttavia, alcuni di noi proprietari, hanno in casa dei cani con caratteri particolari, che necessitano realmente delle lezioni con l’addestratore per non sviluppare comportamenti lesivi verso se stessi o verso gli stessi componenti del nucleo familiare.
La questione principale è di tipo puramente pratico: le lezioni di addestramento si svolgono esclusivamente nei Centri Cinofili, che a loro volta si trovano su ampi terreni, i clienti vengono ricevuti solo su appuntamento e non c’è necessità alcuna per la quale il cliente e l’addestratore debbano entrare in contatto. Si evince facilmente come le norme di distanziamento sociale siano facilmente rispettabili, e come, attraverso l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, il rischio di contagio si riduca praticamente a zero.
Inoltre, essendo la presenza del cane necessaria per lo svolgimento delle lezioni, noi clienti possiamo recarci al Centro solo con la nostra personale vettura, evitando quindi affollare ulteriormente i mezzi pubblici.
Gli addestratori ci hanno comunicato che non potranno aprire i loro centri fino al 1 Giugno. Questo crea non solo un danno economico considerevole per loro, ma anche un serio problema a noi clienti che abbiamo dovuto sospendere il percorso di addestramento ma che magari siamo in possesso di cani con criticità caratteriali tali da portarli, se non adeguatamente seguiti, ad avere comportamenti aggressivi anche verso l’uomo.
Alla luce dei fatti esposti, vorremmo dare visibilità a questa situazione e a questa professione, che molto spesso non viene considerata, ma che è importante per garantire la tutela della pubblica incolumità in materia di animali di affezione, oltre che necessaria per garantire la soddisfazione delle esigenze etologiche e quindi lo stato di salute psicofisico dei nostri amici a 4 zampe".
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