Strada per Norma Cossetto, CambiaMenti: "Noi diciamo no, continuò a stare dalla parte dei fascisti"

Manola Guazzini e Matteo Squicciarini

Alla fine è stata approvata dal Consiglio Comunale di San Miniato, col voto favorevole del PD, degli altri gruppi di maggioranza, di Forza Italia e della Lega, una mozione che impegna il Sindaco e la Giunta a promuovere “iniziative di studio e di riflessione sull'insieme dei complessi aspetti della vicenda delle foibe e in particolar modo sulla figura di Norma Cossetto” e ad avviare “ a completamento di tali approfondimenti, una valutazione sulla “possibilità di intitolare una via, una strada o una piazza del Comune” alla sua memoria.

Va detto che, a iniziativa di una parte degli ambienti del PD (non di tutti e, in questo caso, non del Sindaco Giglioli) era stato avviato un percorso che avrebbe portato pari pari all'intitolazione di una via a Norma Cossetto a partire dalla convergenza su una posizione di Forza Italia, se non ci fosse stata una forte iniziativa del gruppo consiliare CambiaMenti, che, senza mai rifiutare il confronto nel merito su nessuno degli aspetti di questo dibattito, ha però sempre coerentemente affermato la posizione limpidamente espressa in Consiglio dalla nostra capogruppo: “ intitolare una strada ad una persona significa proporla come modello di comportamento civile.” Norma Cossetto “è una persona che, anche dopo il 25 Luglio e l’8 settembre ha continuato coscientemente a militare a fianco dei fascisti repubblichini e dei nazisti. E’ stata uccisa in una guerra civile, certo dura e orribile, mentre combatteva da una parte, che era quella sbagliata. Se si intitola una via o una piazza a lei, lo si potrebbe fare per moltissimi giovani caduti mentre combattevano convintamente nelle file dell’esercito repubblichino. Ciò significherebbe azzerare la distinzione tra Fascismo e Antifascismo.”

Tutti coloro che, durante la campagna elettorale del 2019, ci chiedevano di rinunciare alla specificità delle nostre posizioni in nome dell'unità antifascista, hanno di che meditare.
Noi pensiamo che il voto dell'altra sera in Consiglio Comunale rappresenti un problema serio anche per molti consiglieri di maggioranza, che militano nell'ANPI e considerano, giustamente, la discriminante antifascista un fondamento ancora attuale e irrinunciabile del nostro ordinamento repubblicano. Il nostro voto contrario non significa un nostro disimpegno dalla questione.

La Giornata del Ricordo, invece di diventare ogni anno un'occasione di contrapposizione ideologica sulle vite dei 5/10mila infoibati e sui dolori dei 300 mila costretti all'esodo forzato dalle terre mistilingui di Istria, Fiume e Dalmazia, dovrebbe diventare un momento per ricordare e studiare tutte le vicende del confine italo-slavo dal 1918 al 1975, essere un'occasione condivisa da Italiani, Sloveni e Croati e, senza cedere a paragoni assolutamente inappropriati per le dimensioni non comparabili dei due fenomeni, diventare, come la Giornata della Memoria della Shoah, occasione di formazione civica per prevenire il ripetersi di queste tragedie.

Pensiamo che, se si vuole coltivare la memoria di questo tragico evento, invece della solita seduta aperta del Consiglio alla Casa Culturale con studenti obbligati a partecipare, si dovrebbe lavorare per organizzare il prossimo anno una bella lezione pubblica facendo intervenire sulle vicende del confine italo-slavo dalla fine della I Guerra Mondiale al trattato di Osimo degli storici preparati, come Raoul Pupo o Joze Pirijevec, o Gianni Oliva. Se l’assessorato alla cultura si muovesse per tempo, una cosa del genere si potrebbe fare.

Invece per quanto riguarda l'intitolazione della strada, noi non abbiamo ulteriori valutazioni da fare, e quando le Commissioni che hanno ricevuto il mandato di valutare la possibilità di intitolazione di una strada faranno una proposta, saremo ancora per il no.

Manola Guazzini e Matteo Squicciarini, gruppo consiliare CambiaMenti

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