Anche in Toscana nessuna iniziativa in piazza, ma impegno dei sindacati confederali a garantire che nessuno sia lasciato indietro e che anche nella ‘ripartenza’ sia garantita sicurezza per chi lavora
Questo Primo maggio cade nel contesto di un Paese ancora impegnato a contrastare un’emergenza sanitaria drammatica. Anche in Toscana non ci potranno essere manifestazioni, feste, raduni, nelle piazze e nelle strade di borghi e città.
Cgil, Cisl e Uil non hanno rinunciato però a scegliere un tema, per dare il senso di marcia a questo Primo Maggio 2020: “Il lavoro in sicurezza, per costruire il futuro.”
Uno slogan in linea con lo sforzo che i sindacati confederali stanno portando avanti da settimane, sia a livello nazionale che regionale e locale, per stare accanto a tutti i lavoratori alle prese con l’emergenza Covid, mettendo in campo gli ammortizzatori necessari, vigilando sulla sicurezza di chi non si è mai fermato, predisponendo protocolli di garanzia per chi, via via, riprenderà a lavorare.
“Niente manifestazioni quest’anno, e ci dispiace tantissimo: ma la voglia di celebrare il Primo maggio è ancor maggiore perché questo maledetto virus è combattuto e sarà sconfitto proprio da chi lavora - spiega la segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini -. In questa pandemia il lavoro è stato duramente colpito, da una parte; dall’altra, è grazie al lavoro di chi non si è fermato se questo Paese e la nostra regione sono ancora in piedi, decisi a farcela. Quanto successo rafforza il concetto su cui il sindacato si sgola da sempre: non può esserci lavoro senza sicurezza. Quanto alla cosiddetta Fase due, non si può tornare a ‘com’era prima’, perché ‘com’era prima’ non andava bene. Serve un nuovo modello di sviluppo sostenibile che rispetti in pieno l’ambiente, la sicurezza di chi lavora e la dignità di tutti, a partire dalle donne e dai più deboli”.
“Anche senza comizi in piazza, il Primo Maggio è una giornata importantissima per tutti i lavoratori della Toscana – dice il segretario generale Cisl Toscana, Riccardo Cerza-. Mai come adesso è importante rimanere uniti e riaffermare il valore del lavoro, della sua dignità, della necessità di lavorare in sicurezza anche in questo periodo in cui la pandemia ci ha costretti a chiudere aziende e a mettere in cassa integrazione migliaia di persone. La ripresa dovrà venire al più presto, con un intervento pubblico sostenuto; ma bisognerà anche cambiare, mettendo al centro della società non più la finanza e la rendita, ma il lavoro e l’uomo.”
“Il Primo Maggio è la festa di tutti i lavoratori e in un momento di emergenza non può che essere dedicato a tutti, davvero tutti i lavoratori che sono in prima linea a sconfiggere il virus ma anche quelli che, con fatica e preoccupazione, sono tornati sul proprio posto di lavoro con dedizione e senso di responsabilità ma a cui va garantita la massima sicurezza - spiega il segretario generale Uil Toscana Annalisa Nocentini -. Ma un pensiero va anche a tutti quei lavoratori, spesso donne, che in questi due mesi di lockdown con le scuole chiuse hanno dovuto farsi carico dei figli. E’ inaccettabile che il governo abbia concesso solo 15 giorni di congedo parentale, retribuito al 50 per cento. Con la previsione che accadrà lo stesso per i prossimi 2 mesi: è un sacrificio che le famiglie, e le donne, non possono permettersi di sopportare. Il governo si assuma la responsabilità di trovare soluzioni concrete”.
Fonte: Cgil-Cisl-Uil - Uffici Stampa
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