Il Consiglio regionale si prepara alla sua prima seduta 'in presenza', dopo la lunga parentesi in videoconferenza adottata per l'emergenza Covid. Ad annunciarlo lo stesso presidente dell'assemblea, Eugenio Giani, che questa mattina ha seguito la 'dimostrazione' in aula consiliare, dove è stato provato il prototipo messo a punto dalla Tracking4fun, una società fiorentina che ha 'convertito' un sistema di tracciabilità già ideato per scopi ludico sportivi adattandolo alle nuove necessità di sicurezza Covid.
Spiega Giani: "Ciascun consigliere, durante i lavori d'aula, indosserà un piccolo trasmettitore, grande come un cerca persone; al venir meno delle distanze di sicurezza, oggi fissate a 1 metro e 80, scatterà un alert sonoro", ma è possibile anche una segnalazione luminosa. Si tratta di "un brevetto toscano" aggiunge il presidente, che può essere 'anonimizzato', "nel più assoluto rispetto della privacy". Il dispositivo, in uso gratuito al Consiglio, funziona in luoghi aperti o chiusi e traccia fino a una distanza di 70 metri e "potrà essere utile", conclude Giani, "alla riapertura degli esercizi".
"Abbiamo svolto una grossa mole di lavoro dall'ultima seduta di consiglio e ci siamo concentrati in modo particolare sul creare condizioni di sicurezza per la riapertura delle attività". Lo ha detto l'assessore al Bilancio, Vittorio Bugli, in apertura della comunicazione sulle ricadute e sulle prospettive economiche legate all'emergenza Covid.
Prima della comunicazione, il presidente del Consiglio, Eugenio Giani, ha voluto sottolineare il miglioramento dei dati sul contenimento dell’epidemia nella nostra regione. “Diciamolo con orgoglio per il nostro sistema sanitario pubblico, per le misure messe in campo e per la responsabilità e la capacità dimostrata dai cittadini: in Toscana, in questi giorni i numeri sono ragionevoli per poter davvero pensare alla fase 2”. Il presidente ha ritenuto di “ringraziare tutti i cittadini toscani” e allo stesso tempo “sottolineare anche il nostro impegno, di coloro che hanno guidato la Regione in questa fase così difficile, a cominciare dalle istituzioni. Il sistema Toscana ha dato risultati che dobbiamo sottolineare” Giani ha voluto in questa occasione rivolgere anche un saluto “a tutti i lavoratori, a due giorni dal primo maggio. Il mio vuole essere un augurio di serenità e buona attività attraverso il lavoro, rivolto soprattutto a coloro che sono in prima linea nel contrastare l’emergenza”.
Bugli ha fatto il punto della situazione sul fronte della concessione di liquidità alle imprese e sugli ammortizzatori sociali a sostegno dei lavoratori. Per quanto riguarda la Cassa integrazione in deroga, alla Regione sono arrivate richieste da 34mila aziende. Oltre 27mila sono già state trasferite all'Inps per riconoscere la concessione a una platea di 58mila lavoratori, e Inps ne ha già attivate 8mila. Per consentire ai lavoratori di avere subito a disposizione l'ammortizzatore, la Regione ha attivato accordi con 24 banche, "e si sta lavorando con con Poste Italiane, "perché siano concessi anticipi sulla base della comunicazione dell'azienda, senza dover attendere la certificazione dell'Inps", ha detto Bugli. Su questo l'assessore ha auspicato un attento monitoraggio, anche da parte dei consiglieri, per verificare che il sistema, a regime dalla scorsa settimana, funzioni correttamente.
Anche sul fronte della liquidità, ha spiegato Bugli, "si è lavorato a un accordo con il sistema bancario. Alcune procedure sono state lunghe, anche per le modifiche nazionali che hanno reso difficile l'intervento dei consorzi Fidi, ma già dalla scorsa settimana ci risulta che tutte le banche sono in grado di agire". Bugli ha ricordato che riguardo al tema liquidità, alcuni emendamenti proposti dalla Toscana sono stati accolti nel testo definitivo del decreto Cura Italia. "E altre proposte avanzeremo anche in vista del decreto di fine aprile che dovrebbe stanziare ulteriori aiuti per 55 miliardi". Contemporaneamente la Regione si sta confrontando col ministro Gualtieri che sta trattando con l'Unione europea il congelamento dei vincoli sugli aiuti alle imprese, "che hanno un grande bisogno sostegno".
Bugli si è soffermato a lungo sulla riapertura delle attività in vista della fase 2 che partirà il 4 maggio prossimo. "Al momento - ha detto - è difficile dare un quadro completo delle aziende che sono già ripartite, perché molte hanno riaperto i battenti sulla base di deroghe e autorizzazioni concesse dalle prefetture, i cui dati non sono di facile reperimento immediato". Intanto, comunque, dal 27 aprile, come anche la Regione aveva richiesto al Governo, sono ripartite le attività di "quei settori considerati per noi più esposti alla concorrenza internazionale e che rappresentano più del 30 per cento del Pil regionale e più di 100mila occupati". In particolare i settori già coinvolti nella riapertura sono, tra gli altri, quelli del sistema moda, la pelletteria, il tessile, la nautica, il settore orafo, il marmo, la ceramica.
Bugli ha poi ricordato che in queste settimane è proseguito il percorso - "rapido, ma non tralasciando la condivisione con parti sociali" - per creare le condizioni per far ripartire l'intero sistema economico regionale in sicurezza. "Il punto centrale è quello di garantire la sicurezza delle attività - ha proseguito Bugli - perché siamo consapevoli che una ricaduta causata da inosservanza delle norme di distanziamento sociale o una leggerezza nei protocolli sicurezza, avrebbe conseguenze ancor più disastrose, per l'impresa in cui si verificasse l'evento, ma ovviamente per l'intero sistema, rischiando così di rallentare o addirittura fermare nuovamente la programmazione delle riaperture".
Sul tema della sicurezza, Bugli ha ricordato l'importanza del confronto con il ministro Speranza sull'andamento e l’evolversi del virus e come effettuare il monitoraggio, per poter agire in tranquillità sulla concessione delle riaperture.
La Regione ha individuato in un metro e ottanta la distanza di sicurezza all'interno delle attività produttive, "ma laddove sia impossibile per motivi di produzione - ha detto Bugli, - prevediamo il ricorso ad altre tipologie di sicurezza, come gli schermi, l'utilizzo di mascherine Ffp2 o, l'utilizzo di mascherine chirurgiche in doppio strato". La Regione prevede anche l'assunzione di alcune accortezze per l'accesso al posto lavoro: non può entrare chi ha sintomi influenzali, si deve procedere alla misurazione della temperatura prima dell'ingresso in azienda o, in alternativa, sarà il lavoratore a dover dichiarare di non avere febbre. Inoltre si prevede l'utilizzo preciso di strumenti per la pulizia delle mani e la sanificazione degli ambienti. Infine, si prevede l'invio alla Regione dei protocolli di sicurezza, "un invito che le aziende hanno accolto in numero rilevante". Sono già circa 8mila, infatti, quelli trasmessi.
La Regione sta lavorando, intanto, ai protocolli di sicurezza per i cantieri, per le attività turistiche e per il Trasporto pubblico locale, che hanno specificità proprie e richiedono misure piuttosto complicate, per le quali non è semplice individuare le soluzioni. Si lavora anche i protocolli di sicurezza in agricoltura. La Regione sta lavorando anche alla disciplina per gli uffici pubblici e privati. In questa prima fase, "servirà continuare l'esperienza dello smart working, - ha concluso Bugli - anche se dovremo andare verso un graduale rientro in sede".
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio Stampa
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