Agriturismo toscano affossato dal Coronavirus, le misure Cia per la Fase 2

foto di archivio

Servono misure ad hoc per la Fase 2 degli agriturismi toscani. Cancellazione della Tari, equa indennità da danni diretti e un tavolo tecnico per definire un protocollo sulla sicurezza nelle strutture, siano alla base della graduale ripresa delle attività. La Cia Agricoltori Italiani della Toscana e Turismo Verde, l’Associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, lancia un appello al Governo, per tutelare uno dei comparti agricoli e turistici – che in Toscana vale 60mila posti letto – e tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus.

Ne ha parlato nella video-conferenza con il presidente della commissione Sviluppo economico e turismo del Consiglio regionale della Toscana, Gianni Anselmi, il direttore di Cia Toscana Giordano Pascucci, che ha apprezzato il coinvolgimento dell’agricoltura e agriturismo all’interno del comparto turistico regionale.

«Il settore agriturismo toscano – sottolinea Giordano Pascucci – subirà delle perdite di fatturato dall’80 al 100 per cento a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Positiva l’attivazione dell’Unità di crisi sul turismo da parte della Giunta regionale, chiediamo di essere coinvolti e di farne parte in quanto l’agriturismo rappresenta una componente di eccellenza dei flussi turistici, per l’attrattiva sul pubblico nazionale ed internazionale e per le risposte che negli anni ha saputo dare al comparto del turismo della Toscana in termini di numeri, di fatturato e di indotto. I nostri agriturismi sono pienamente consapevoli delle difficoltà in atto e pronti a fare la loro parte anche in fase di ripartenza, servono regole uniformi e chiare per lavorare in sicurezza e per poter riaccogliere gli ospiti non appena sarà possibile. Possiamo essere un motore per la ripartenza».

Fra le varie proposte di Cia Toscana: provvedere alla sospensione (orizzonte temporale di un anno) dei principali versamenti contributivi e previdenziali ma anche delle rate sui mutui e sui prestiti già in essere che rischiano di non poter essere evasi per mancanza di fatturato. Quindi la costituzione di un Fondo settoriale nazionale per il risarcimento dei danni diretti aziendali (contributo a fondo perduto) assumendo la variazione di fatturato, tra il 2020 e al triennio 2017-2019, quale variabile per accertare le reali perdite reddituali. Incentivi per rilanciare il turismo attraverso l’adozione di specifici coupon/buoni che i turisti (italiani e stranieri) possono utilizzare a copertura parziale della spesa sostenuta presso le strutture agrituristiche presenti sul territorio nazionale. Incentivo, per i turisti italiani, sotto forma di diritto alla detrazione fiscale del 19% di parte delle spese sostenute presso le strutture agrituristiche presenti sul territorio nazionale.

Fonte: CIA Toscana

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