È utile (vedi notizie di stampa sulla RSA Casa di Marta) che si incominci a parlare anche positivamente di RSA e del lavoro quotidiano di tante persone che si sono impegnate con spirito di sacrificio per contrastare l’ingresso del Covid-19 nelle Residenze per anziani.
A Prato la maggioranza delle Residenze sanitarie assistenziali non ha registrato sino ad oggi contagi Covid né di ospiti né di dipendenti, come nel caso di Villa Niccolini, Villa Maria Assunta, Rsa Ubaldo Biti nella città e la Rsa Lice Mengoni a Vaiano (aderenti alla Associazione dei Gestori di RSA ARSA Toscana) insieme a tante altre Rsa nei Comuni della provincia ed in tutta la ASL Toscana Centro che non segnalano contagi da virus.
Tutto questo è frutto di un attento lavoro di prevenzione delle RSA fatto di chiusura (dolorosa) ai parenti e alle visite, di isolamento delle strutture e dell’attuazione di rigorose misure di controllo e prevenzione sin da Febbraio scorso (ed anche un po’ di fortuna): occorre sottolineare che il virus supera barriere, controlli e confini e può penetrare in modo subdolo anche da portatori asintomatici e diffondersi anche in strutture ben organizzate come in molte di quelle in cui si sono registrati contagi, senza, a nostro avviso, una diretta responsabilità della gestione.
Del resto la persona affetta da covid può presentare anche solo sintomi lievi ma è sempre gravemente contagioso e come tale incompatibile con una struttura sociosanitaria concepita per assistere e curare una comunità di persone particolarmente fragili, anziani già gravemente malati.
Grande attenzione occorre dunque per il futuro a partire dalle ri-aperture previste dal 4 maggio prossimo e per tutti i mesi in cui ancora dovremo convivere con il COVID: occorre un vero e proprio progetto per le RSA nella stagione del Covid condiviso tra ASL e Gestori, che assicuri priorità nell’azione di prevenzione, oltre che alle strutture ospedaliere, anche alle RSA in quanto comunità di pazienti estremamente fragili ed esposti ai maggiori rischi legati alla infezione da Covid.
Saranno necessarie valutazioni periodiche, una o più volte al mese per tutti gli anziani ospiti e tutto il personale (test sierologici e tamponi, oltre che garantire adeguati approvvigionamenti di dispositivi di protezione individuale), per poter individuare tempestivamente ogni eventuale caso di positività al virus e permettere l’immediato isolamento e trasferimento di casi accertati in altra più idonea struttura (ospedale o cure intermedie) per impedire il diffondersi del contagio.
Solo così potremo evitare che il covid 19 entri e si diffonda anche nelle RSA fino ad oggi risparmiate.
Paolo Migliorini, imprenditore e presidente di Arsa Toscana, associazione dei gestori di Rsa Toscane
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