Polemica su Bella Ciao, Rossi a Meloni: "Fascioleghisti, Guccini non inneggia alla lotta armata"

"Fascioleghisti. È il nome giusto per Meloni e per Salvini". Così comincia il post di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana in merito alle rimostranze di Giorgia Meloni nella giornata della Liberazione. Lei aveva commentato: "Cosa intende esattamente Francesco Guccini quando dice che con Meloni, Salvini, Berlusconi faranno la "resistenza come hanno fatto i partigiani"? Che dovrebbero farci i processi sommari, appenderci a testa in giù, rasarci i capelli ed esporci alla pubblica gogna? [...] Questa si chiama istigazione all'odio, cari compagni. Ma noi non ci faremo intimorire, mai. Dovete batterci nelle urne, se ne siete capaci".

Rossi argomenta così la sua presa di posizione

"Non abbia paura Giorgia Meloni delle parole di Bella ciao cantata ieri da Francesco Guccini che inneggia così alla resistenza contro il centrodestra: “Ma noi faremo la Resistenza, o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao ciao.ciao .. Noi faremo la Resistenza come fecero i partigian..."

Meloni dovrebbe sapere che se lei è libera di dire ciò che vuole e di essere parlamentare, lo deve anche e soprattutto ai partigiani comunisti, socialisti, democristiani, liberali e persino monarchici che lottarono e vinsero contro i fascisti e i nazisti e che scrissero la Costituzione.

Se invece avessero vinto loro, i fascisti e i nazisti, l’Europa si sarebbe trasformata in un immenso campo di concentramento, in una dittatura spietata, violenta e senza nessuna libertà.

La storia non si ripete e Guccini non voleva certo inneggiare alla lotta armata; intendeva solo richiamare il valore e gli ideali della lotta partigiana nell’impegno contro il centrodestra che disconosce la Liberazione e il 25 Aprile.

Per questo, d’ora in poi, verso la Meloni e Salvini e il centro destra da loro rappresentato mi rivolgerò chiamandoli fascioleghisti. È il nome giusto che spetta loro, per i loro ascendenti e per la cultura politica che li accumuna. Per Berlusconi è diverso, non è un fascioleghista.

È stato un imprenditore e un politico di destra spregiudicato, il cui torto principale è stato quello di allearsi con i nipotini di Almirante e Mussolini, legittimandoli al governo.

Anche ora Berlusconi prende le distanza da Meloni e da Salvini, ma poi corre subito a dichiarare che l’unità con loro non è in discussione".

I COMMENTI

Non riesce proprio a comportarsi come Presidente di una Regione. Enrico Rossi non riesce mai a far parlare di se e tenta pateticamente di prendersi un briciolo di considerazione attaccando leader nazionali di altri partiti. In mezzo ad un’emergenza colossale, dove fra l’altro è richiesto di abbassare i toni, lui offende gli avversari politici sperando goffamente di mascherare l’incapacità della sua gestione - dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi, replicando alle del Governatore toscano che, su Facebook, è tornato a definire Meloni e Salvini come “fascioleghisti” - Le sue azioni politiche sono incerte, tardive, ideologiche, clientelari, dispendiose e sbagliate. Ha fatto scappare eccellenze mediche, chiudere aziende, non è riuscito a far impianti di rifiuti, strade, autostrade e neanche l’aeroporto. Ha mandato allo sbaraglio medici, infermieri, volontari, lasciato allo sbando le Rsa, dove sono morti decine e decine di nonni. Solo per fortuna la Toscana non ha avuto per prima il focolaio, altrimenti sotto il suo comando sarebbe stata un’ecatombe. Ormai è andato. Per fortuna insieme al suo mandato. Della sua opera politica potrà raccontare solo quello ai nipoti. Rossi chi? Quello dei “fascioleghisti”. Il resto farà di tutto per nasconderlo. Ma ci saremo noi a ricordare i disastri che ha fatto in 20 anni di poltrona e che la Toscana merita altro”.


Ci risiamo: il presidente della Toscana Enrico Rossi definisce ancora "fascioleghisti" Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Capiamo che magari questi suoi sfoghi possano alleviare gli effetti deleteri della quarantena sul suo equilibrio mentale, ma forse il kompagno Rossi dovrebbe pensare a quando ha dato dei fascioleghisti a tutti coloro, virologi compresi, che lo esortavano, a febbraio, ad imporre la quarantena per chi tornava dalla Cina. Se avesse messo davanti il buonsenso invece del suo fanatismo ideologico, sicuramente ci sarebbero stati meno contagiati.

Daniele Belotti: Commissario Lega Toscana.


 

Fonte: Regione Toscana

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