Fakebusters e EYE, la scuola-lavoro fatta dalle startup

Esperienza innovativa alla Morante-Ginori Conti di Firenze con Artes: avanti nonostante l’emergenza


Sviluppare una startup a scuola è possibile: lo sta dimostrando l’esperienza fiorentina di Fakebusters dei 19enni Filippo Maria Dolfi e Emiliano Guidi, da poco diplomati all’Istituto “Morante - Ginori Conti” di Firenze.

Nell’anno scolastico 2017-2018, al quarto anno di superiori, i due ragazzi hanno partecipato con la loro classe al programma di educazione all’etica e all’imprenditorialità EYE dell’Associazione Toscana Ricerca e Studio ARTES, incontrando imprenditori e esperti del settore per imparare a fare impresa con alla base l’etica del lavoro. Al termine di questo ciclo di incontri, hanno potuto sviluppare una loro idea di impresa e presentarla a una giuria di professionisti in Confindustria Firenze: è nato così Fakebusters, uno “smaschera bufale” efficace e veloce.

La loro idea è stata giudicata la migliore dell’anno e, affiancati dai mentor di EYE, l’hanno portata avanti entrando poi nel percorso di incubazione di Murate Idea Park e nel programma di accelerazione Hubble di Nana Bianca.

Il 30 aprile è fissato il lancio del sito Fakebusters: grazie all’unione di una banca dati e di un’’intelligenza artificiale, si genera un indice di attendibilità di una notizia, ricavato da vari fattori. Incrociando i dati di vari articoli di giornale, viene data anche l’indicazione di quale tra i siti che trattano la stessa notizia è più affidabile. Inoltre l’utente nella home di Fakebusters potrà sfogliare le notizie del giorno, tutte già filtrate e verificate.

Dall’inizio di questo anno scolastico, ormai diplomati, Filippo e Emiliano, insieme al nuovo componente del team, Edoardo Bassett, sono tornati nella loro ex scuola: così Fakebusters è una delle prime startup a sostenere i PCTO, percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, (ex alternanza scuola-lavoro), con cui da alcuni anni si misurano gli alunni delle scuole superiori. Si tratta di un’esperienza  di impresa in azione, un modello di educazione allo spirito d’iniziativa e all’imprenditorialità sostenuto dalle Linee Guida 2019 del MIUR.

Trentasei studenti in scuola-lavoro stanno testando l’intelligenza artificiale del sito e il suo machine learning, facendo crescere l'affidabilità del database di raccolta delle fake news.

La collaborazione con i ragazzi è stata portata avanti fino ai primi di marzo in presenza. Da quando la scuola è stata chiusa per il lockdown, l’esperienza è proseguita online ed è stata portata a termine con ottimi risultati grazie al coordinamento della professoressa Katia Rossi, in un’iniziativa voluta fortemente dalla dirigente scolastica Laura Giannini e dalla vicepreside professoressa Manuela Carboni.

“La capacità di lavorare in gruppo – commenta la preside Laura Giannini - è un obiettivo che, nel rapporto diretto fra giovani "neoimprenditori" e studenti, si pone come esigenza spontanea e immediata. Allo stesso modo i ragazzi sviluppano lo spirito d’iniziativa, l’analisi critica e le abilità interpretative. L’esperienza ha dato vita ad una “band imprenditoriale" all’interno della scuola, in cui gli ex studenti, sostenuti da un team di sviluppatori di idee, trascinano i loro quasi coetanei, con la giusta dose di entusiasmo ed energia, in una sorta di comune intrapresa che, per le finalità che la connotano, mantiene un’indubbia valenza etica e culturale”.

“E’ un’esperienza unica in Italia e non solo: una startup nata dagli studenti che viene sviluppata con la collaborazione di altri studenti in un percorso di alternanza scuola-lavoro - dice il Project Manager di ARTES Luca Taddei – e, inoltre, mette insieme il lavoro in presenza e online. È bello farlo qui a Firenze dove negli ultimi anni si è creata una bella sinergia tra istituzioni, scuole, imprese, terzo settore e acceleratori per sostenere le idee imprenditoriali dei più giovani”.

“Gli studenti – racconta Filippo Maria Dolfi - si sono dimostrati da subito partecipi, prima in classe e poi da casa. Fakebusters “in smartworking” è cominciato ancora prima che fossero ufficializzate le modalità di lavoro e di lezione a distanza imposte dalla pandemia da Covid-19, con la partecipazione di tutti i ragazzi che avevano possibilità di operare da casa. Molti hanno volontariamente svolto ore in più rispetto a quelle preventivate per il progetto di scuola-lavoro, perché si sono appassionati a questo nuovo modo di vedere e analizzare le notizie. Tanti ragazzi ci hanno riferito di essersi riavvicinati al mondo dell'informazione grazie a Fakebusters. Speriamo, indipendentemente dal progetto, che continui questa loro curiosità e la voglia di smascherare le fake news”.

Fonte: Ufficio Stampa

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