Toscana Incentivo Covid-19: Fp Cgil, un valore che va ben oltre il valore economico dell’intervento

La Regione Toscana con l’approvazione, ieri, della Delibera 649/2020 ha fatto l’ultimo passo necessario perché gli incentivi al personale sanitario Covid-19, frutto di una legge regionale arrivata a seguito di un accordo sindacale, possano essere erogati. L’accreditamento avverrà dopo il trenta aprile, fine del periodo incentivato, e il tempo necessario alle Asl di fare i conteggi.

Sull’importanza dell’accordo fra sindacati e Regione alla base degli atti successivi, ora tutti licenziati, il segretario generale della Fp Cgil Toscana Bruno Pacini ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“L'accordo tra Regione Toscana e Cgil Csl Uil, le Funzioni Pubbliche e l'intersindacale medica, ha un valore che va oltre l'impegno di spesa che comunque resta importante. In 38 milioni è stato quantificato il costo finale di quest'operazione che ha voluto riconoscere lo straordinario impegno dei lavoratori della sanità pubblica. Partendo dagli ospedali e dai lavoratori alle dirette dipendenze, la comunità ha riconosciuto loro non un risarcimento economico per l'esposizione al virus, ha riconosciuto il loro ruolo fondamentale e non sostituibile. Nessuno parla più di malasanità e di fannulloni, dietro una spinta emotiva collettiva, tramite la contrattazione sindacale e l'azione politica abbiamo fatto, credo, un pezzo di storia del sindacalismo moderno.
Non un gettone a tutti i lavoratori, ma il riconoscimento dell’esposizione ad un virus letale, tecnicamente graduata, senza distinzione tra le figure professionali.
Il riconoscimento non poteva andare solo ai lavoratori diretti del Ssr Toscano, doveva comprendere tutti i lavoratori del Sistema.
Sta qui l’importanza di quanto fatto. Prima gli accordi, poi una legge regionale ed infine la delibera hanno tenuto insieme tutti i lavoratori del sistema , non solo i diretti. L’incentivo infatti andrà a:
- personale interinale e in convenzione ( ad esempio i medici e biologi SUMAI);
- lavoratori degli appalti sia quelli che sanificano l'ambiente che quelli che stanno in altri servizi;
- medici specializzandi con un accordo tra regione e università;
- settori socio sanitari, ad oggi nell'occhio del ciclone per i casi delle Rsa;
- settori della sanità privata interessata dalla gestione ed esposizione del virus SARS COV2.
Siamo oltre la contrattazione di sito, è una contrattazione di sistema.
Nella fase due è necessario cominciare a dire come il sistema dei servizi pubblici deve essere garantito, allontanandolo dalla logiche del massimo ribasso, dando dignità al lavoro pubblico e privato che garantisce i servizi pubblici.
La politica ora dovrà rivedere cosa si è esternalizzato e in che modo, si devono rivedere i concetti fondamentali degli appalti e dei servizi in convenzione ed esternalizzati a partire dai contratti di lavoro applicati che devono essere rinnovati e garantiti nei costi, un nuovo sistema dei controlli con nuovi e più cogenti obbiettivi di servizi, serve una nuova progettazione.
La mancanza di mascherine ci ha sbattuto in faccia che la deregolamentazione dei sistemi produttivi ha reso fragile la tutela della salute, così come i tagli dei posti letto. Il sistema degli appalti che garantisce bassi costi in congiuntura, ha costi altissimi in termini di diritti contrattuali e di servizio.
Per il futuro dovremo costruire una economia ambientalmente e socialmente compatibile, una economia che garantisca i diritti di cittadinanza attualmente in crisi,
Se vogliamo mettere sulla giusta strada la fase 3 e la ripresa non solo l'economia reale dovrà essere ripensata ma anche l'economia che garantisce i diritti di cittadinanza oggi tutti messi in crisi,salute, scuola, mobilità e, ultimo non ultimo, il giusto compenso a chi lavora.

Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio Stampa

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