In questi giorni stanno nascendo moti spontanei di imprese che interpretano i sentimenti di frustrazione e preoccupazione delle aziende, a partire dai ristoranti e pubblici esercizi fino alle saracinesche chiuse. In questi fermenti sono presenti tanti nostri soci, tanti nostri colleghi, tanti piccoli imprenditori che chiedono certezze, che da sempre Confesercenti sostiene ed in particolare ora che l’economia è schiacciata dalla pandemia.
Sulla ristorazione e tutti i comparti del food occorrono, subito, risposte specifiche:
- Allungare la cassa integrazione in deroga fino ad oggi prevista per avere tempo per gestire la Fase 2;
- Affrontare con forza la questione degli affitti commerciali per riduzioni che tengano conto del mercato cambiato drasticamente;
- Apertura scaglionata in condizioni sostenibili.
Qualora non fosse possibile aprire in sicurezza e per chiunque non vorrà o non potrà, aspettando le condizioni per farlo, occorre che il governo, le regioni i comuni, applichino misure di sostegno a tutto tondo per salvaguardare queste imprese.
Bene l’ordinanza sull’asporto, ma senza limitazioni, un pezzo di risposta importante che avevamo chiesto, ma per ristoranti e pubblici esercizi del nostro Paese occorre fare molto di più.
Confesercenti lancia un appello a unire le forze.
“È il momento di fare uno sforzo straordinario tutti insieme – ha detto il Presidente toscano Nico Gronchi – in particolare per il settore food, ristorazione, bar, pubblici esercizi. Dobbiamo mantenere alta l'attenzione, anche con iniziative sul territorio come quelle dei ristoratori, ma soprattutto sulle risposte che ci attendiamo per queste categorie. Chiunque ha voglia e proposte dia una mano, Confesercenti, in ogni territorio, è la casa delle imprese, tutte le imprese”.
Fonte: Ufficio Stampa Confesercent
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