Ascoltiamo con apprensione le dichiarazioni del ministro Franceschini sulla creazione di una “Netflix della cultura” che riteniamo errate e pericolose per una molteplicità di fattori:
• il Ministro sembra conoscere solo le fondazioni che fanno riferimento ai fondi ministeriali ed ignorare totalmente il restante 90% della produzione culturale che non avrebbe accesso alla piattaforma; una “Netflix della cultura” richiede sforzi produttivi aggiuntivi inaccessibili per la maggior parte dei lavoratori dello spettacolo dal vivo già marginalizzati dal sottofinanziamento del comparto culturale;
• il teatro, le mostre, l’opera, la musica, la lettura, la poesia, la fotografia, l’architettura sono patrimonio culturale, ognuna con un proprio linguaggio, proprie sensazioni ed emozioni che fanno parte del suo essere cultura e non tutte possono essere trasmesse attraverso il sistema digitale;
• la creazione di una tale piattaforma digitale avrebbe bisogno di tempi ed investimenti ingenti e non potrebbe rispondere alle impellenti necessità di un settore che nell’immobilismo dell'emergenza sta morendo, senza riuscire a generare quel reddito oggi più che mai essenziale per la resistenza ed esistenza stessa dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto cultura.
Per Sinistra Italiana Firenze il settore necessita di un imponente piano di investimenti per tenere in vita tutte le realtà oggi esistenti: prima di ideare nuovi sistemi chiusi di accesso alla cultura è necessario implementare quegli strumenti universali che già oggi esistono e che sono spesso relegati a “obbligo di servizio”.
È necessario stanziare ulteriori risorse per il settore cultura nel decreto di aprile con l’estensione delle garanzie di reddito a tutti i lavoratori e le lavoratrici precarie ed autonome del comparto che ad oggi non hanno avuto accesso agli ammortizzatori sociali.
Una volta terminata l’emergenza, sarà imprescindibile rivedere il sistema di finanziamento dello spettacolo dal vivo ed i criteri di accesso ai fondi ministeriali (FUS) per garantire finanziamenti anche alle piccole realtà produttive oggi escluse, ma che rendono il settore culturale vivo e capillare sul territorio.
Fonte: Sinistra Italiana Federazione Firenze
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