“Bene la richiesta del Presidente Rossi al premier Conte di riapertura delle attività che esportano una quota rilevante della loro produzione. La Toscana, per peculiarità del proprio sistema produttivo, è indubbiamente penalizzata rispetto ad altre regioni. Basti pensare che ha chiuse il 75% delle proprie imprese a differenza, per portare un solo esempio, del Lazio in cui tale percentuale scende al 50%. E come rappresentante di un sistema produttivo centrato a Firenze non posso che pensare alla moda, attualmente in stallo, mentre, per scongiurare una crisi senza ritorno, ha necessità di ripartire integralmente in tutta la sua filiera: dalle griffe all’artigianato. Una ripartenza in piena sicurezza e con l’accordo di tutti” dichiara Giacomo Cioni, presidente CNA Firenze Metropoliana.
Il riferimento è alla nuova ordinanza della Regione Toscana che “inasprisce a fin di bene” le disposizioni nazionali per la sicurezza sul lavoro.
“Una disposizione che dimostra come la Toscana sia in grado di riaprire i battenti perlomeno in settori per lei strategici – prosegue Cioni – Un’ordinanza buona nel metodo perché ottenuta attraverso il lavoro comune di pubblico, associazioni di categoria e sindacati e nel merito perché assicura la salute e la sicurezza di dipendenti delle imprese e loro clienti”.
“Certo, la distanza interpersonale innalzata a 180 cm farà diminuire il numero di persone che, in una giornata lavorativa, potranno entrare in un esercizio commerciale e l’acquisto di mascherine per i dipendenti rappresenterà un nuovo costo per le imprese, ma si tratta di sacrifici che le imprese sosterranno responsabilmente per fare la loro parte nella ripresa” prosegue Cioni.
Il problema in fatto di mascherine, semmai, è la loro difficile reperibilità a prezzo equo: per questo CNA chiede che venga definito a livello nazionale un prezzo massimo di vendita.
“Sono inoltre lieto che il presidente Rossi abbia dato il suo ok all’abbattimento degli ostacoli burocratici che si frappongono in questo momento alla diffusione di mascherine direttamente prodotte da aziende del territorio che si sono riconvertite. Le stesse imprese di CNA, insieme a quelle di Confindustria, ne stanno producendo insieme a Sportello Amianto” informa Cioni.
Un’ordinanza che CNA ritiene debba fare da padrone, assicurando omogeneità su tutto il territorio regionale, senza alcuna deroga o variazione da parte di singoli comuni.
“Mi auguro che il premier accolga l’istanza di Rossi per una riapertura anticipata di filiere strategiche per la nostra regione. In caso contrario ci saremo portati avanti e sapremo già come affrontare il 4 maggio” conclude Cioni.
Fonte: CNA Firenze - Ufficio stampa
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