Si chiama Valerio Arfanotti, lavora da 31 anni in azienda e quando gli chiedi perché si è offerto volontario per il servizio di raccolta dei rifiuti delle persone contagiate dal covid-19, in un momento in cui solo il nome della malattia fa paura un po’ a tutti, lui con grande naturalezza risponde: «Perché sostanzialmente mi è sempre garbato aiutare gli altri».
Sì, perché per questo dipendente di Nausicaa, l’emergenza coronavirus è anche l’occasione per aiutare la città: «Lo abbiamo già fatto con le alluvioni, ora lo stiamo facendo di nuovo. E una cosa voglio dire. L’impegno di Nausicaa in questo momento è enorme, da non sottovalutare. Io faccio questo servizio ma anche gli altri tra disinfestazioni e pulizie non stanno certo con le mani in mano» racconta Arfanotti.
Ma in cosa consiste esattamente il servizio di raccolta dei rifiuti delle persone contagiate dal covid-19? Lo spiega Federica Martini, ingegnere, capo settore dell’igiene urbana: «Si tratta di un servizio strategico, realizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale e in particolare con l’ufficio Ambiente. Come da ordinanza regionale, Nausicaa fornisce alle persone contagiate a domicilio un kit per la gestione dei rifiuti. Devono usare i guanti, inserire la spazzatura in due sacchi, chiuderli con il nastro adesivo e lasciarli fuori della porta nei giorni concordati. Passiamo noi a prelevarli a domicilio».
Ed è qui che entra in gioco Arfanotti, per i colleghi “l’uomo covid”: «Deve indossare una tenuta speciale, con un protocollo dedicato di vestizione e svestizione: ha tuta, guanti, mascherina, occhiali e tutti i dispositivi di protezione necessari. Va a casa, preleva i sacchi senza mai avvicinarsi alle persone e li posiziona all’interno di uno scarrabile, all’interno della Ricicleria di Nausicaa che oggi è chiusa al pubblico e vigilata. Successivamente questi rifiuti vengono portati all’inceneritore a Livorno» spiega ancora l’ingegner Martini.
Si tratta dunque di un servizio delicatissimo, a tutela della salute pubblica, che richiede enorme attenzione per sé e per gli altri. E Arfanotti, questo generoso volontario, lo sa bene: «Ho un po’ di timore come tutti e cerco di viverla il più serenamente possibile. Nel mio lavoro non provo paura ma ci metto grande attenzione, certo. Quello che mi spaventa di più di questa epidemia è che ha cambiato i comportamenti delle persone, i rapporti. E poi ho notato una cosa. La gente giovane segue di più le regole mentre la gente anziana – osserva - tende a fregarsene un po’».
Il servizio di raccolta dei rifiuti delle persone contagiate dal covid-19 viene effettuato sulla base delle informazioni che l’azienda sanitaria Usl Toscana Nord Ovest fornisce al Comune di Carrara: queste vengono gestite nel massimo rispetto della privacy dei cittadini. Tutte le fasi del servizio vengono effettuate seguendo la normativa vigente.
Fonte: Nausicaa Spa - Ufficio stampa
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