Portano la figlia a una visita post-trapianto: annullata la multa fatta ai genitori

Ai genitori della bambina di 8 anni, multati giovedì 16 aprile mentre stavano portato la bimba da Grosseto al Santa Chiara di Pisa per una visita di controllo post-trapianto, è stata revocata la multa. Il padre, alla guida dell'auto, era stato fermato dalla polizia stradale lungo l'Aurelia: per quel viaggio in macchina era scattata la multa di 533 euro per non aver rispettato le misure di contenimento data l'emergenza sanitaria da Coronavirus.

La bimba aveva avuto un trapianto di midollo osseo, dovuto ad una leucemia mieloide acuta l'estate scorsa, e ogni due settimane si deve recare a Pisa per i controlli. L'uomo ha spiegato il perché a bordo c'era lui, la moglie, la figlia e il figlio piccolo. Infatti, la madre neopatentata non se la sarebbe sentita di affrontare il viaggio mentre la piccola "vuole la mamma quando entra nel reparto di ospedale".

Ad annunciare la "sanzione annullata in deroga" è il padre stesso che, dopo l'accaduto, ha ricevuto molti messaggi di solidarietà per la famiglia. La polizia stradale da Firenze si è scusata con la famiglia e un funzionario di Piombino li ha contattati per annunciargli che "la sanzione verrà annullata in deroga". Nel mentre anche l'avvocato ha confermato di aver ricevuto comunicazione dell'annullamento della multa.

Le scuse della polizia stradale alla famiglia

La polizia stradale della Toscana ha espresso le proprie scuse "per l'increscioso episodio, nella speranza che questo errore non faccia venir meno la fiducia nel nostro operato". Il dirigente del compartimento della polizia stradale si è rivolto così alla famiglia, comunicando inoltre che sono state "già avviate le procedure per chiedere alla competente prefettura l'annullamento del verbale". Dopo la multa emessa dalla pattuglia, a oggi la polizia stradale spiega che "risultavano assolutamente sussistenti le oggettive condizioni che consentivano anche alla mamma di accompagnare la sua bambina, tenuto conto degli oggettivi motivi di salute e dall'esigenza di badare anche all'altro figlio minore".

 

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