L’emergenza Covid-19 ha colpito in modo inaspettato e dirompente la nostra quotidianità e le nostre abitudini. Ci ha spinti a vedere tutti gli aspetti della nostra vita e le nostre azioni in modo diverso. Questo cambiamento ha riguardato e riguarda anche le attività della nostra Misericordia, che fin dai primi momenti di questa emergenza è stata coinvolta in prima linea.
Ci siamo dovuti mettere profondamente in discussione per proteggere dipendenti e volontari (dotandoci di presidi e seguendo protocolli), per tutelare e supportare la popolazione, per rispondere in modo tempestivo ai bisogni della cittadinanza e attivarci subito a fronte delle richieste pervenute dal Coordinamento Nazionale Emergenze delle Misericordie e dalla Centrale Operativa 118.
Inizialmente, l’attività svolta dalla nostra Misericordia per fronteggiare l’emergenza era quella di screening temperatura negli aeroporti, quando poi la situazione si è tragicamente evoluta in vera epidemia e poi in pandemia, il Delegato Nazionale Alberto Corsinovi ha disposto l’attivazione permanente della Unità di Crisi delle Misericordie e l’apertura H24 della sala situazione nazionale di Pistoia, per coordinare e supportare tutte le Misericordie d’Italia e le attività in campo.
Nelle ultime settimane, anche dalla Toscana, il movimento delle Misericordie ha messo a disposizione alcune ambulanze a servizio e supporto del 118 della Lombardia, in particolar modo nella zona di Bergamo, che come sappiamo è messa in ginocchio dal virus e la Misericordia di Montelupo ha risposto, per il momento, inviando una ambulanza con quattro volontari per dieci giorni.
I nostri volontari che sono tornati ci hanno raccontato che le sensazioni prevalenti per chi vive in prima linea questa esperienza sono fondamentalmente due: da una parte c’è uno spirito di servizio al prossimo che fa vincere la paura e il rischio al quale si va incontro, dall’altra c’è la consapevolezza profonda che solo vivendo questa esperienza in prima persona si può capire le dimensioni di questa tragedia. Numerose famiglie, soprattutto nella zona di Bergamo, sono state falcidiate dall’epidemia.
A livello locale, come Misericordia di Montelupo ci siamo attivati fin da subito con i volontari per effettuare, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, la spesa di generi alimentari, farmaci e beni di prima necessità per consegnarli a casa delle persone anziane o impossibilitate a muoversi per vari motivi, tra i quali, il trovarsi in isolamento per quarantena. Sempre in collaborazione con l’Amministrazione Comunale abbiamo consegnato le 5700 mascherine protettive alla cittadinanza e siamo attivi con i controlli sul territorio locale per verificare che le persone stiano a casa, come richiesto da ogni dove, per contenere il contagio.
Attualmente la Centrale Operativa 118 ci richiede di essere operativi (in turnazione con le altre associazioni del circondario) con una ambulanza dedicata ai pazienti sospetti Covid, attrezzata con presidi di protezione e precise norme per la sanificazione dei mezzi, oltre ad impiegare volontari adeguatamente formati. I servizi che svolgiamo sono prevalentemente di dimissione dei pazienti Covid positivi verso i centri sanitari adibiti ad ospitarli o verso le proprie abitazioni.
Sabato 11 aprile siamo stati impegnati con due ambulanze e quattro volontari, in collaborazione con le altre associazioni del circondario, per trasferire quindici ospiti Covid positivi da una RSA del circondario all’ospedale di Fucecchio.
Questa emergenza ci sta dimostrando ancora una volta quanto sia importante il valore del volontariato e quanto sia potente il desiderio di aiutare gli altri, che si traduce in sforzi, decisioni creative e tempestive e azioni concrete.
Misericordia Montelupo Fiorentino
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