Il 25 aprile tornerà la consegna dei pasti caldi grazie a Caritas e al ristorante Borsalino

Maria Teresa Federico

La domenica di Pasqua 400 pasti completi sono stati consegnati dall’associazione di volontariato Effetà Onlus a famiglie che stanno vivendo situazioni di difficoltà dal punto di vista economico, in parte nel territorio di Poggio a Caiano, in parte in quello di Carmignano. A donare i pasti, attraverso Caritas, è stato il ristorante Borsalino di Poggio a Caiano, che ha deciso di ripetere la donazione anche per la festa del 25 aprile.

Sempre per il pranzo di Pasqua, anche il ristorante Falcone e la gelateria Nonna Luisa hanno offerto i loro prodotti, rispettivamente pollo arrosto e gelato, che sono stati consegnati dal sindaco e dalla giunta comunale alle persone in quarantena affette da Coronavirus. Iniziative di solidarietà che si aggiungono a tante altre già in corso. Regolarmente infatti alcuni esercenti di Poggio donano frutta, verdura e piatti pronti a famiglie con difficoltà economiche. Altri si sono invece attivati in queste settimane per aiutare chi aiuta: un esempio è il forno Pinocchio di Poggetto, che ogni giorno regala i suoi prodotti ai volontari di Misericordia, VAB e ANC che quotidianamente si prodigano per la tutela della salute pubblica consegnando spesa e farmaci ad anziani, malati e persone in quarantena.

“In questo periodo difficile – commenta l’assessore alle politiche sociali Maria Teresa Federico – il pranzo di Pasqua è stato più che in altri anni un momento importante di condivisione in tutte le famiglie. Grazie ai volontari di Effetà e al ristorante Borsalino, hanno potuto imbandire le proprie tavole anche tante famiglie per le quali non sarebbe stato possibile. Ancora una volta Poggio si contraddistingue per la solidarietà e non possiamo che esserne orgogliosi. Il ristorante Borsalino si è offerto di riproporre l’iniziativa per la Festa della Liberazione: un gesto per niente scontato che ci permetterà ancora una volta di dare a tante famiglie la possibilità di passare una bella giornata di festa”.

"Le persone povere, malate e anziane sono le più indifese - aggiungono i referenti di C Caritas - non solo di fronte a questo virus, ma ancora di più ai tanti effetti psicologici negativi connessi ai tempi che viviamo. Come Caritas dobbiamo prepararci a sperimentare forme sempre nuove per essere ancora più vicini a chi soffre. I tempi difficili che si prospettano richiederanno anche a tutti noi grande capacità di unire competenze e forze diverse per il bene dei nostri fratelli in difficoltà. Il pranzo di Pasqua e quello del 25 aprile sono segni per dire a queste persone: coraggio, non sentirti solo, ti vogliamo bene! Ora come non mai è tempo di prossimità e non di retorica".

Fonte: Comune di Carmignano - Ufficio Stampa

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