Fase-2, Gaiole in Chianti 'progetto pilota': "Noi zero contagi, ci candidiamo a riaprire"

Michele Pescini

L'appello è del sindaco Michele Pescini sostenuto e firmato da Emanuela Stucchi Prinetti presidente della Pro loco, Francesco Ricasoli presidente dell'Associazione Viticoltori di Gaiole e consigliere Chianti Classico, Giancarlo Brocci ideatore dell'Eroica, Cristina Capitini presidente della consulta delle associazioni di Gaiole, Lorenzo Chini macellaio social, Federico Verzuri presidente casa di riposo di Gaiole, Ugo Pagano professore economia all'Università di Siena, Matthew Spender scultore

La lettera è stata inviata a: Giuseppe Conte, presidente del Consiglio dei Ministri, Vittorio Colao, capo task force Fase 2, Enrico Rossi, presidente Regione Toscana

Caro Giuseppe,

noi abbiamo paura e anche io ne ho. Ho cercato per giorni il coraggio di scriverti queste poche righe e lo faccio adesso, spinto dallo stesso senso del dovere che abbiamo nelle nostre radici più profonde, da quelle più lontane, dalla memoria del Barone Bettino Ricasoli, già sindaco di Gaiole, secondo presidente del Consiglio del Regno d'Italia dopo Cavour e “vignaiolo” del suo Chianti, che dal suo castello di Brolio iniziò a disegnare un'idea d'Italia unita. Oggi serve la forza per farne una nuova.

“Siamo onesti!” fu il motto di Ricasoli e noi chiediamo proprio partendo da lui: dateci il via. Forse non è la terza guerra mondiale ma ricostruire il nostro paese sarà altrettanto difficile e doloroso, e non si può perdere tempo.

Per questa ragione, in qualità di sindaco di Gaiole in Chianti, una piccola comunità orgogliosamente italiana, insieme ad alcune figure che possono testimoniare quella stessa realtà, avanzo quest’ambiziosa proposta: usaci!

Se la Lombardia oggi è costretta a chiudere noi ci candidiamo ad aprire, essere esperimento, avanguardia di una nuova Italia.

Ti chiediamo di considerare l’idea che Gaiole in Chianti, a oggi zero contagi, divenga un progetto pilota del governodel Governo. Noi candidiamo un territorio presidiato e pronto di 2700 abitanti distribuiti su 129 Kmq.

A Gaiole si può, e non è azzardato, far ripartire subito la mobilità delle persone, riaprire le cantine e le imprese locali, i cantieri. Possiamo farlo ed essere esempio, modello che si espande in Italia. Riapriamo, troviamo le forme sicure, ma riapriamo da subito! Così ripartiranno almeno le decine di imprese artigiane che garantiscono lavoro di qualità.

Gaiole in Chianti è accoglienza da sempre, dai nuovi chiantigiani, stranieri, soprattutto europei che recuperarono casali per venire a viverci. Il nostro comune conta circa il 25% di cittadini residenti stranieri, lavoratori extracomunitari in agricoltura, edilizia, assistenza domiciliare e mai un problema.
La nostra Eroica, nata 23 anni fa e divenuta manifestazione mondiale di ciclismo d'epoca capace di radunare 8 mila cicloturisti innamorati da ogni Continente, è oggi diventata un'idea di salvaguardia di un territorio meraviglioso e di una certa idea di sport, le sue, le nostre strade bianche sono patrimonio ambientale della Toscana.

Usaci perché il futuro sarà inevitabilmente diverso e ci obbligherà a convivere con il Covid 19 per un tempo ancora sconosciuto, ci cambierà le abitudini, ci farà, forse, per certi versi tornare indietro riscoprendo valori perduti.

Perduti ma non per tutti. Ti scrive un territorio che in quei valori ha investito, credendoci, quando non andava di moda farlo, e che oggi ha ottenuto risultati eccellenti. I nostri 29 centri abitati testimoniano un distanziamento sociale che viene dalla notte dei tempi, distante ma solidale in cui convivono oltre 20 associazioni di volontariato attive in ogni settore, dal sociale allo sport.

Forse anche per questo nel 2008 Forbes riconobbe a Gaiole in Chianti il titolo di luogo più vivibile d’Europa e nel 2016 Cultura Italiae volle nominare il comune di Gaiole in Chianti primo Presidio Culturale Italiano, affidando a me il ruolo di Coordinatore Nazionale.

Non abbiamo contagiati. Fortuna o frutto di ciò che siamo?

Abbiamo bisogno di dare quanto prima una prospettiva a questo prezioso tessuto. Ne abbiamo bisogno come tutta l'Italia.
Se fossi il governatore della Regione Toscana candiderei la Toscana intera che, per larga parte del suo territorio, condivide con noi molto di quello che ti stiamo scrivendo.

Benessere, Bontà e Bellezza… Bontà dei suoi cittadini. È in nome del nostro Benessere, a cui non rinunceremmo mai, che ti chiediamo sinceramente di accogliere la nostra richiesta.

Crediamo che il nostro Paese abbia bisogno di esempi virtuosi, di una Italia minore che ha conservato valori e rapporti umani, che le maniche le ha rimboccate da sempre.

Da qui, da queste colline, da questi boschi che non conoscono il fuoco da decenni Gaiole in Chianti c'è. Penso che potremmo partire subito, per primi , magari insieme a tutti gli altri piccoli comuni a contagio zero o molto basso, fornendo così un esperimento che potrebbe essere utile all’intero paese. Siamo pronti a fare la nostra parte e ci auguriamo che ci sia permesso di farlo.

Michele Pescini, sindaco di Gaiole in Chianti

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