Una “maschera” nazionale dedicata all’Istituto
Da “El correo postal y telegráfico” a “La settimana del collezionista”, da “L’entier postal” a “L’informatore postale”, da “Military postal history society bulletin” a “Rivista dei francobolli”. E si potrebbe continuare, visto che le pubblicazioni inserite nell’elenco sono oltre 400. “Rappresentano un terzo del nostro patrimonio di giornali, che ora raggiunge quota 1.200, ma grazie ai volontari, tutte le testate saranno schedate ed inserite nel Catalogo italiano dei periodici”, precisa il direttore dell’Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus, Bruno Crevato-Selvaggi. “Si aggiunge al Catalogo delle monografie, cioè dei libri, da anni disponibile”.
Il link per i giornali fa riferimento all’Archivio collettivo nazionale dei periodici: https://acnpsearch.unibo.it/custom/po006
Per ogni testata indicato il posseduto
“Nelle ultime settimane prima della chiusura per il coronavirus, abbiamo pressoché finito la ricognizione del posseduto e contemporaneamente iniziato a inserire i dati nell’archivio elettronico che accomuna il patrimonio delle biblioteche nazionali. Si tratta di giornali specializzati italiani e non, che pubblicano ancora o meno: per alcuni abbiamo la collezione completa o quasi, per altri poche copie o magari una sola. Di ognuno, insieme a tutte le altre informazioni come editore e luogo, vi è indicato quali fascicoli deteniamo, un elemento fondamentale a disposizione degli interessati. La «maschera» intitolata all’Issp consente una rapida verifica di quanto pronto alla lettura”.
“Ringrazio i volontari che, con un lungo e attento lavoro, hanno reso possibile questo importante risultato. L’Istituto adesso mette a disposizione di tutti, come sempre gratuitamente, un valido strumento. Che -senza voler anticipare nulla- verrà in futuro implementato con altri, significativi dati”.
L’Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi”
L'Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” (www.issp.po.it), ora organizzazione non lucrativa di utilità sociale (onlus), nasce nel 1982 ed ha sede a Prato nello storico palazzo Datini, in via Ser Lapo Mazzei 37.
Diverse le attività che propone nel settore postale e delle comunicazioni, fra cui: ricerche archivistiche e bibliografiche, l’organizzazione di convegni ed incontri con studiosi ed accademici, i seminari annuali “Scrittura e comunicazione” (che fanno seguito agli otto moduli dedicati a “Posta e paleografia”, concretizzati tra il 1983 ed il 1993), i corsi di specializzazione, la pubblicazione dei “Quaderni di storia postale” e della rivista, oggi semestrale, “Archivio per la storia postale - comunicazioni e società”.
Tra i suoi compiti, la conservazione dell'archivio proveniente dalla Direzione superiore della posta militare, che accoglie 400mila documenti originali riguardanti il XX secolo e che già ha fornito materiale per le pubblicazioni edite dall’ufficio storico dello Stato maggiore dell'Esercito.
In più, la gestione di una biblioteca-archivio, ricca di oltre 16mila volumi ed opuscoli, cui si aggiunge l’emeroteca di 1.200 testate; entrambe sono consultabili su appuntamento dal lunedì al venerdì (nel rispetto, naturalmente, dell’attuale confinamento), con cataloghi pure on-line. Non vanno dimenticate le oltre 1.600 collezioni presenti sempre sul sito.
Per il lavoro l’Istituto si avvale del sostegno dei propri soci; la quota annua per i residenti in Italia è di 40,00 euro, da versare sul conto corrente postale 13.731.500 intestato allo stesso Istituto (via Ser Lapo Mazzei 37, 59100 Prato); gli iscritti, un centinaio, ricevono gratuitamente la rivista dell’Issp.
Fonte: Ufficio Stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Prato
<< Indietro