Il Comune non poteva non essere presente alle celebrazioni dedicate alla nostra Patrona, la Beata Diana Giuntini. La partecipazione del Sindaco in forma ufficiale alla messa del Lunedì dell’Angelo è in rappresentanza della comunità intera.
Il legame della Beata Diana con Santa Maria a Monte viene da lontano. Vissuta tra le fine del XII e gli inizi del XIII secolo, il suo corpo, ancora integro e sano, riposa nella Chiesa Collegiata all’interno di un’urna del 1695. La Processione, documentata sicuramente a partire dalla metà del XV secolo, celebra la memoria della traslazione del corpo della giovane ragazza dalla Chiesa di San Dalmazio, un tempo ai piedi del colle, alla Chiesa di San Giovanni, allora appena ampliata in seguito alla distruzione della Pieve di Rocca nel corso della conquista fiorentina.
Anche il Museo Civico, inaugurato nel 2014, porta il nome della Beata, una scelta che non fa altro che testimoniare l’importanza del legame del nostro paese con la sua Patrona. Già nel nome del borgo e, per estensione del Comune, troviamo l'omaggio a Maria: infatti, lo stemma del gonfalone deriva proprio dalla statua lignea risalente alla metà del Duecento, conservata nella Collegiata. Sin dalla nascita di Santa Maria a Monte, le traiettorie della sfera religiosa e di quella politica si sono intrecciate in un legame che mai ha visto l’ingerenza di un’autorità nelle competenze dell’altra. E il riflesso di questo lo si è sempre visto nel giorno della nostra celebre Processione.
"Quest’anno l’assenza delle Paniere non significa tuttavia che non si rendano i giusti onori alla Beata Diana, e soprattutto alla memoria del suo limpido esempio di carità verso gli altri. In questi giorni di emergenza siamo “invasi” e quasi “contagiati” (in senso positivo) dagli innumerevoli casi di solidarietà e di carità verso il prossimo: basti pensare, solamente, ai nostri medici e infermieri che, in silenzio, stanno compiendo quotidianamente autentici “miracoli” nel salvare le vite. Non ci sono dubbi: questa prova che tutti stiamo vivendo ci sta facendo tornare all’essenza più vera e intima delle cose. È la dimostrazione che, pur costretti a cambiare in maniera drastica le nostre abitudini, sia la fede sia la devozione verso la Beata sono rimaste inalterate, anzi, nelle difficoltà vengono ancor più rafforzate. Tutto si può stravolgere, ma le tradizioni rimarranno sempre salde nei nostri cuori perché hanno radici profonde, che le avversità non potranno mai scalfire" ha detto il sindaco Parrella.
Fonte: Comune di Santa Maria a Monte
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