Da mesi la Lega sotto la guida di Matteo Salvini sta scoprendo una vocazione al cattolicesimo che va oltre l'ammicco al famoso 'elettorato moderato' che riempiva le urne della defunta Democrazia Cristiana. È qualcosa di più, vira verso un approccio più ortodosso e porta a conseguenze che molti abbiamo visto, come l'Eterno Riposo recitato in diretta televisiva dal segretario Salvini.
Se è vero che l'emergenza coronavirus ha tagliato le possibilità di poter interagire nei luoghi di culto ed è fatto divieto anche di accedere nei cimiteri comunali di moltissimi comuni (una prerogativa che interessa anche chi non è cattolico praticante), la Chiesa e le Diocesi hanno preso coscienza di questo problema e del rischio di contagio.
I vescovi delle Diocesi toscane hanno da tempo ribadito che i metodi per celebrare la Pasqua 'a distanza' ci sono e verranno fatti a tutela di tutti i fedeli. Dalle messe in tv e in radio fino alle preghiere condivise e le app per leggere il Vangelo, ci sono centinaia di modi per tenere viva la fiamma della fede. E sono tutti modi apprezzati dal Pontefice oltre che dai vescovi, che ultimamente stanno scoprendo anche le ampie possibilità dei videomessaggi online.
Per cui mal si inseriscono le richieste e le polemiche sulla riapertura anticipata a Pasqua dei luoghi di culto per la celebrazione tradizionale della prossima domenica. Non sarà possibile esaudire questa richiesta se non andando incontro al rischio di aumentare di nuovo i contagi, in un momento in cui il Paese, tra alti e bassi, sembra aver già toccato il picco e si appresta a scendere nella curva dei contagi.
Ieri la polemica in Toscana è stata innescata da un consigliere della Lega di Cecina, capogruppo nel Consiglio Comunale, Lorenzo Gasperini. Nel suo intento basterebbe che i 'capifamiglia', in "rappresentanza della propria società domestica", partecipassero alla messa, con "due persone per panca, una panca sì e una no". A parte il linguaggio forbito (società domestica?), apriti cielo per quanto riguarda la community di Facebook. Una pioggia di commenti e controrepliche al limite dell'insulto che non ci sentiamo di commentare. La logica di non rischiare assembramenti per evitare il contagio non sembra essere abbastanza.
Oggi rincarano la dose due consiglieri comunali sempre leghisti, Andrea Asciuti a Firenze e Filippo Bianchi a Bergamo, che insistono su un altro refrain proprio del leader Salvini: il Cuore immacolato di Maria. Ai sindaci di Firenze e Bergamo si chiede di mettere la propria città sotto la protezione del Cuore di Maria, unendo guelfi e ghibellini, laici e cattolici sotto un unico vessillo, per scongiurare la pandemia.
"Abbiamo necessariamente bisogno di un aiuto dal Cielo, come hanno compreso, in circostanze simili, i nostri antenati", si legge in uno stralcio di un lungo documento consegnato alla stampa dai due eletti. Inerpicandosi in un complicato discorso, mandano all'aria anche il principio di laicità dello Stato, scrivendo: "La situazione è molto grave, si richiede uno sforzo estremo da parte di tutte le persone di buona volontà. E fra queste mettiamo pure i non-cattolici, ai quali domandiamo uno sforzo di comprensione: non dovranno sentirsi discriminati, perché la preghiera cattolica non è un atto ostile, al contrario è a beneficio di tutti, nessuno escluso. Ai non-cattolici chiediamo rispetto per un atto pacifico che, dal loro punto di vista, al massimo sarà inutile". L'appello è stato lanciato online per la sottoscrizione popolare.
Il consiglio dalle istituzioni rimane sempre quello: state a casa. Mantenere invece il riserbo per chi è cattolico sembra essere stato invece un appello caduto invano.
Elia Billero
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