Il sindaco Francesco Puggelli e l’assessore alle politiche sociali Maria Teresa Federico hanno visitato la RSA di Bonistallo, accompagnati dalla direttrice della Società della Salute di Prato Lorena Paganelli e dai volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Nell’occasione i carabinieri in congedo hanno donato ai nonni che vivono nella struttura le uova di Pasqua da parte di tutta l’associazione nazionale.
Gli anziani della RSA di Bonistallo, così come le suore che la gestiscono e tutti i dipendenti, non hanno riscontrato ad ora alcun problema di salute legato al Covid-19. Vista la situazione critica della vicina RSA di Comeana però, l’amministrazione sta volgendo un occhio particolarmente attento alla struttura poggese, considerando che anziani e malati sono i soggetti più fragili e con il maggiore rischio di riscontrare conseguenze drammatiche da un eventuale contagio.
“Sono i nonni della nostra città – afferma il sindaco Puggelli – e dobbiamo proteggerli con tutti i mezzi a nostra disposizione. Sono contento che il presidente della Regione Rossi abbia ascoltato le nostre richieste e ieri abbia emesso un’ordinanza che prevede di separare le persone malate da quelle che non hanno contratto il virus all’interno delle RSA. È ciò che avevamo chiesto da quando si registrò il primo contagio alla Casa d’accoglienza di Comeana. Ci auguriamo tutti che a Bonistallo non si verifichi una situazione simile a quella di Comeana, ma se si dovesse registrare un caso anche qui potremo agire con tempestività per evitare il diffondersi del virus tra i nostri nonni”.
Domenica scorsa, in occasione della festività della domenica delle Palme, i volontari della Misericordia di Poggio a Caiano hanno consegnato l’ulivo benedetto nelle cassette della posta di tutte le famiglie, oltre che dell’istituto. Un gesto apprezzato molto dai nonni della RSA, così come le uova di cioccolato ricevute dalla ANC. “I nostri nonni sono la nostra memoria – aggiunge Puggelli – ed è nostro dovere garantire loro tutte le cure necessarie. Ma sono anche quelli che fanno più fatica ad utilizzare le tecnologie e quindi a tenersi in contatto con i propri cari e con il resto del mondo: per questo sono importanti i gesti di vicinanza come l’ulivo e le uova donati dalle associazioni. Ricordiamoci dei nostri nonni anche quando il virus sarà sconfitto: saranno quelli più bisognosi di una parola e un abbraccio”.
Fonte: Ufficio Stampa
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