Come Giovani Democratici di Pisa Città con favore la scelta del Governo di stanziare 400 milioni di euro per i buoni spesa alle famiglie indigenti e la decisione della Giunta regionale di acquistare più di 8 milioni di mascherine da distribuire nei vari Comuni della Toscana.
Tuttavia, ci troviamo costretti a manifestare la nostra perplessità riguardo ai metodi scelti dal comune per la consegna e la distribuzione. Da quanto si apprende, agli studenti e ai lavori fuorisede non saranno consegnati né i buoni né le mascherine, poiché non residenti nella nostra città. È giusto garantire il diritto alla salute e un aiuto economico unicamente ai cittadini pisani? Ricordiamo alla giunta che molte di queste persone non sono potute tornare nei loro comuni di residenza e sono obbligati, come tutti, a restare presso le loro abitazioni. Tanti di questi ragazzi hanno deciso di lasciare i propri paesi per stabilirsi nel nostro territorio per costruire il loro futuro investendo nella nostra Città, e a seguito di questa decisione saranno costretti a soffrire ancora di più per l’emergenza.
La crisi economica scaturita dall’epidemia ha provocato gravi disagi alle famiglie di tutta Italia, che potrebbero riscontrare gravi difficoltà nel mantenimento dei loro figli che si trovano lontano da casa.
È giusto che in un momento come questo la città di Pisa non si tiri indietro, e porti assistenza a chiunque ne abbia bisogno indipendentemente dalla località di residenza.
A tal proposito, una soluzione ipotizzata anche dal Gruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale sarebbe quella di prevedere dei pacchi alimentari per coloro che hanno una dimora stabile nel Comune di Pisa.
Al contempo, la decisione di rendere obbligatorio l’uso delle mascherine quando si esce di casa è opportuna per limitare il contagio, ma il Comune non può utilizzare il requisito della residenza per consegnare le mascherine. Che faranno tutti i fuorisede? Non potranno uscire per andare a fare la spesa o andare in farmacia? Per non parlare del grande servizio che stanno facendo molti studenti nelle associazioni di volontariato dando un valido sostegno a tutte le categorie più deboli.
Il virus non si diffonde rispettando i dati anagrafici. Non esistono pisani e fuorisede, italiani e stranieri. Esistono uomini e donne che vivono questo difficile momento con timore. Ci aspettiamo che il Sindaco di Pisa sappia comprendere questi disagi e agire di conseguenza a beneficio della nostra comunità, al di là di ogni slogan.
Giovanni Saraco – Segretario cittadino dei Giovani Democratici di Pisa
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