Intervenire in difesa della popolazione più anziana prima che si verifichi una strage come in altre aree del Paese: è quanto chiede l’appello lanciato dal Partito della Rifondazione Comunista alla Regione Toscana sottoscritto dal candidato presidente per Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori, insieme al collega consigliere regionale Paolo Sarti. “Un quarto della popolazione della nostra regione è composto da persone anziane”, ha detto Fattori. “Riteniamo che sia indispensabile farsi carico in particolare di quelli soli, delle persone anziane con disabilità, senza fissa dimora o magari affette da problemi psichiatrici”. Tra le richiese dell’appello – al quale hanno già aderito centinaia di operatori, associazioni ed esponenti della società civile – ci sono: adeguati approvvigionamenti di mascherine e guanti per le Rsa toscane; l’effettuazione del test e del tampone a tutti gli ospiti e al personale delle Rsa e delle strutture per persone con disabilità; il rafforzamento straordinario di personale domiciliare e territoriale per la presa in carico degli anziani soli. “Deve essere fatto tutto il possibile per evitare la strage che stiamo vedendo in altre parti del nostro Paese, adottando tutti i provvedimenti necessari. Il nostro è un contributo costruttivo, fatto di proposte concrete e urgenti che ci auguriamo siano prese immediatamente in considerazione”, conclude il candidato presidente.
Il testo dell’appello:
“SALVIAMO I NOSTRI ANZIANI, SENZA DI LORO SAREMO TUTTI PIÙ POVERI”
Qualcuno l’ha definita la scomparsa di un’intera generazione. Perché il COVID-19 si è portato via a ieri, 6 aprile 2020, 16.523 persone (elenco destinato a un tragico aggiornamento quotidiano) di cui circa il 75% nelle fasce di popolazione ultrasettantenne. Persone. Padri, madri. Nonne, nonni. Vite, legami, affetti, che non sono solo nel ricordo di storie familiari, ma che per molto tempo, nel tempo del dopo coronavirus resteranno nella nostra storia collettiva.
Di queste morti, il COVID-19 né è certamente il responsabile principale, quello che uccide, ma non l’unico esiste una corresponsabilità, di chi in questi anni ha preso decisioni che oggi fanno la differenza, prima fra tutte, sotto dettatura dei poteri forti internazionali, quella di un attacco formidabile, al nostro sistema di Welfare sociale. Seconda scelta, per i soliti motivi economici, quella di non dotarsi di una programmazione per un evento, quello pandemico, largamente previsto e quindi di un piano per affrontarlo. Terza per incapacità gestionale di vertici, grandi cultori del privato è bello, il mercato ci salverà tutti, che oggi dimostrano tutta loro insufficienza, per altro non dire.
Nella nostra Regione erano (ISTAT2017) 940mila gli anziani, il 25% circa della popolazione totale. Gli anziani non autosufficienti circa 114mila di cui 14mila in RSA. Luoghi, le RSA, che dovevano essere immediatamente poste in sicurezza anche in considerazione del fatto che molti ospiti presentano patologie croniche e pluripatologie che possono determinare un esito infausto del decorso dell’infezione Covid-19. Andavano immediatamente monitorate e andavano forniti, anche a queste strutture, dispositivi di protezione individuale per gli ospiti e il personale. Ma, non è andata così!
Il risultato è che oggi si stanno manifestando casi di positività CODIV-19 in RSA (Bucine, Dicomano, San Godenzo, Pelago, Comeana, solo per fare alcuni esempi di cronaca) con anche dei morti, e ci si rende conto che se non si corre ai ripari anche in Toscana rischiamo di trovarci di fronte a una bomba a orologeria, la stessa che purtroppo è deflagrata in Lombardia, con centinaia di vittime.
Ma le RSA sono una parte del problema per i nostri anziani i cui il 16%, del numero totale, vive da solo e una percentuale consistente senza, scarsa, o che sfugge alla rete di protezione, per non parlare degli anziani senza fissa dimora. In questi giorni di COVID-19, molti di questi anziani sono i tra i più fragili di fronte al non hanno difese di fronte all’emergenza.
Ci hanno detto che il COVID-19 ha una natura democratica ma non è la verità. Non siamo tutti uguali di fronte al COVID 19 e i nostri anziani, costretti a casa o nelle RSA, sono “meno uguali degli altri”.Senza dimenticare la grave situazione che riguarda e potrà riguardare anche le strutture per disabili. Per questo lanciamo quest’appello, con cui chiediamo di intervenire immediatamente prima che possa diventare strage come in altre parti del paese.
Chiediamo adeguati approvvigionamenti per le RSA toscane di Dispositivi di Protezione Individuale che garantiscano un’effettiva copertura del fabbisogno per gli ospiti e un’adeguata protezione (mascherine Ffp2 e Ffp3 in particolare per gli operatori che potrebbero dover gestire casi di contagio COVID-19).
Chiediamo che sia fatto direttamente il tampone a tutti gli ospiti e il personale delle RSA in considerazione della attuale scarsa sensibilità e attendibilità del test sierologico.
Chiediamo sia colmata la situazione di disomogeneità territoriale, riguardante le RSA toscane, nelle tre Aree Vaste, sia per distribuzione di dispositivi di protezione che per effettuazione diretta dei tamponi (che in alcune strutture sono fatte in altre no)
Chiediamo sia evitata la trasformazione delle RSA in strutture Covid-19, in quanto strutturalmente non adatte, e la presa in carico degli ospiti positivi asintomatici o con sintomi lievi presso altre strutture dedicate.
Chiediamo un rafforzamento straordinario di personale dedicato domiciliare (sanitario, socio-sanitario e socio assistenziale) territoriali per la presa in carico degli anziani soli, dei disabili e delle persone con problematiche psichiatriche
Chiediamo la presa in carico dei senza fissa dimora anche attraverso l’attivazione delle USCA territoriali.
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