Just Eat replica: "Nessuna condanna per mancanza di mascherine"

Just Eat, in merito a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa relativamente a una presunta “condanna” da parte del Tribunale di Firenze a consegnare ai rider “dispositivi di protezione” per difendersi dal Coronavirus, tiene a precisare quanto segue, con invito alla rettifica delle informazioni non corrette:

Da sempre, e in tutti i mercati in cui Just Eat opera, la sicurezza e la salute di clienti, ristoranti e rider è di primaria importanza. Stiamo affrontando un momento di grande emergenza e in continua evoluzione per tutti, per far fronte al quale abbiamo introdotto tempestivamente, e fin dall’inizio, una serie di misure precauzionali a tutela dei clienti, ristoranti e dei rider che consegnano con noi.

La modalità con cui è stata riportata la notizia lascia intendere che Just Eat sia stata condannata, con sentenza, a conformarsi a quanto disposto dal Tribunale. Al contrario, ciò che è stato emanato è un decreto cautelare concesso “inaudita altera parte”, cioè, in assenza di contraddittorio e, quindi, senza aver prima ascoltato le ragioni di Just Eat.

Ciò significa che si tratta di un provvedimento per sua natura provvisorio, che potrà essere oggetto di conferma, modifica o revoca successivamente, dopo aver ascoltato le ragioni di Just Eat. Peraltro, anche tale provvedimento di conferma, modifica o revoca del decreto cautelare sarà per sua natura provvisorio e potrà essere impugnato, salva in ogni caso la decisione che il Tribunale di Firenze assumerà, questa volta sì con sentenza, alla fine del giudizio di merito, al momento nemmeno iniziato.

Ci teniamo a precisare comunque la totale correttezza del nostro operato, e chiariamo che il provvedimento del Tribunale di Firenze non ha impatti sull’operatività quotidiana di Just Eat. A tal proposito, nella situazione di attuale emergenza, in linea con il nostro approccio responsabile e a prescindere dalla normativa legale e contrattuale applicabile, ci siamo infatti immediatamente attivati, fin dall'inizio dell'emergenza, per acquistare e distribuire mascherine e guanti monouso, che sono in continua consegna ai rider. Stiamo già lavorando inoltre, per mettere a disposizione gel e prodotti disinfettanti.

Sempre per il medesimo senso di responsabilità sociale, abbiamo inoltre messo a disposizione un supporto economico per aiutare i rider in caso di contagio da COVID-19 o necessità di autoisolamento.

Sono attivi poi anche una serie di misure precauzionali per la sicurezza non solo dei rider ma di tutto lo svolgimento delle consegne a domicilio: la modalità di consegna contactless, senza contatti; le modifiche sull’app rider con costanti informative comportamentali relative alla prevenzione nei confronti del virus; indicazioni costanti sul divieto di assembramenti e un documento di linee guida specifiche per l’attività di food delivery, realizzato insieme a Fipe e AssoDelivery.

Ci teniamo pertanto a ribadire che continueremo a lavorare e a fare tutto il possibile per garantire un servizio utile e sicuro per tutti, rider, ristoranti e clienti finali.

Fonte: Ufficio stampa

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