Ai medici di medicina generale in prima linea nell'assistenza ai malati a casa, fornito solo un camice, 10 mascherine in tnt e un paio di occhiali protettivi. Il consigliere regionale: "Provvedere ai rifornimenti quanto prima"
"Ancora una volta, i medici di famiglia sono lasciati a combattere contro il virus senza le adeguate protezioni - denuncia il consigliere regionale della Lega, Jacopo Alberti - con solo 10 mascherine in tnt, un camice e un paio di occhiali protettivi che, tra l'altro, mi dicono essere poco efficaci, dato che sono aperti sui lati, e quindi antischeggia e non antivapore. La Regione lascia sguarnita la prima linea in questo modo. I medici di famiglia stanno filtrando i casi di coronavirus attraverso il triage telefonico, ma devono continuare anche a visitare e controllare le persone che sono a casa, malate, pazienti a rischio, garantendo la continuità assistenziale. Con queste poche protezioni, potrebbero mettere a rischio se stessi e i pazienti, diventando veicolo di contagio".
"Ora più che mai, sono necessari i tamponi per gli operatori sanitari. La loro preoccupazione, che rilancio con forza, è di poter diventare un rischio per gli altri, invece che un aiuto, oltre che per i pazienti, anche per i familiari. So che i laboratori toscani stanno lavorando giorno e notte per provvedere, e ringrazio tutti gli addetti. Ma intanto che aspettiamo i risultati, non possiamo permetterci che proprio i medici rischino la loro vita e mettano inconsapevolmente in pericolo quella degli altri. Invito la Regione - conclude Alberti - a rivedere le dotazioni per i medici di famiglia”.
Fonte: Ufficio Stampa Jacopo Alberti
Notizie correlate
Tutte le notizie di Toscana
<< Indietro