Via Crucis delle Misericordie con monsignor Agostinelli

L'ex vescovo di Prato Franco Agostinelli al Santo Stefano di Prato

Un vero e proprio cammino che sarà percorso dalle Sorelle e dai Fratelli delle Misericordie Italiane verso la Settimana Santa, la Pasqua e la Resurrezione del Signore. Da domani, martedì 31 marzo, a venerdì 3 aprile si potrà seguire sulla pagina Facebook e nell’apposita sezione della pagina https://www.misericordie.it/spiritualita-e-valori della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, una particolare Via Crucis animata da Correttori e Confratelli di tutte le Regioni d’Italia, idealmente guidata da Monsignor Franco Agostinelli Correttore Nazionale.

“Faremo questo cammino e lo faremo con diverse Confraternite in Italia perché sia espressione corale di una preghiera che riguarda tutte le Misericordie – spiega Monsignor Franco Agostinelli -. Sarà un segno, un augurio e una speranza, perché, dopo la morte, c’è sempre la certezza della resurrezione e il grande dono della pasqua per il mondo intero. Con questa fiducia – conclude Agostinelli - noi ci incamminiamo sulla la strada che il Signore ci ha indicato certi che questa strada sarà per noi fonte di una vita nuova la vita della Pasqua”.

Ecco le Misericordie che animeranno le 14 stazioni: per la Toscana, le Misericordie di Figline Valdarno, Porto Santo Stefano e Lido di Camaiore; per la Campania la Misericordia di Benevento; per la Sardegna la Misericordia di Cagliari Pirri; per la Sicilia le Misericordie di Alimena e Bompietro; per la Liguria la Misericordia di Genova; per l’Abruzzo e Molise la Misericordia di Termoli; per le Marche la Misericordia di Montegiorgio; per il Lazio la Misericordia di Rieti; per l’Umbria la Misericordia di Cascia (dal Santuario di Santa Rita, la Santa dei miracoli impossibili); per l’Emilia Romagna la Misericordia di Forlì & S.Benedetto in Alpe; per la Puglia la Misericordia di Canosa. Infine per il Nord Italia la Misericordia di Arese in Lombardia, la regione maggiormente colpita dal virus, come segno di augurio e di speranza perché dopo il dolore e la morte c’è sempre la certezza della resurrezione.

Fonte: Federazione regionale delle Misericordie della Toscana

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