Ogni giorno circa 10mila pacchi (a stragrande maggioranza si tratterebbe di beni non essenziali) lasciano il magazzino Amazon di Calenzano (Firenze) per raggiungere le case dei cittadini di tutta la Città metropolitana.
Si parla di un sito (operante nel settore della vendita online e della distribuzione di merci ad aziende e privati) in cui, quotidianamente, girano circa 300 lavoratori (tra i diretti e i corrieri delle ditte in appalto). Questi lavoratori sono preoccupati e vorrebbero ridurre il più possibile i rischi da interferenza in questa emergenza da coronavirus.
Il sindacato ha allertato il Prefetto di Firenze, che si è reso disponibile ad attivarsi per organizzare un incontro con Amazon e con le ditte in appalto per affrontare la questione, ma Amazon ha deciso di non confrontarsi col sindacato.
Inoltre, siamo convinti che sia necessario aprire da subito nel sito una commissione paritetica con tutte le aziende presenti e il sindacato, per discutere tutti insieme affinché nel sito si organizzi l’attività nella maggior sicurezza possibile.
In tal senso, è opportuno che venga ridotto immediatamente il numero delle consegne per ogni corriere al giorno, per permettere ai lavoratori di incontrare meno persone.
Quando si parla di salute e sicurezza, a maggior ragione durante l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo in Italia e nel mondo, non si può “lasciar correre”.
In attesa di risposte da Amazon, ci sarà una giornata di sciopero per domani lunedì 30 marzo per tutto l’impianto di Calenzano (lavoratori diretti e degli appalti), per l’intero turno di lavoro.
Cgil Toscana e Firenze
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