Dal presepe vivente alle mascherine anti-contagio: l'impegno di Casole Eventi

Circa duemila mascherine, realizzate gratuitamente e distribuite nei giorni scorsi in tutto il territorio comunale di Casole d’Elsa, frazioni comprese. Sono quelle progettate dall’associazione Casole Eventi, conosciuta in Val d’Elsa per organizzare, ogni due anni, il presepe vivente (Praesepivm), che si è adoperata con i propri mezzi per dare una mano in questa situazione di emergenza.

L’idea è nata dal desiderio di poter contribuire e andare incontro in particolare ai bisogni delle persone più fragili e in difficoltà. Per una settimana i volontari dell’associazione casolese si sono ritrovati, nel tempo libero o dopo cena, realizzando circa 200/250 mascherine al giorno. Successivamente ne hanno consegnate anche alla casa di riposo di Colle di Val d’Elsa e al comune di Radicondoli.

«Il prodotto – come ha spiegato il presidente di Casole Eventi, Giordano Malevolti, su Facebook – può essere riutilizzato perché fatto con materiale che possiamo lavare. Quindi, dopo l’utilizzo prolungato, potete immergerlo all’interno di un contenitore di acqua calda (possibilmente bollente) e tenerla per un minuto per poi toglierla e farla asciugare».

Le mascherine, come ci ha detto al telefono Luciana Calamassi, che ha avuto l’idea, sono realizzate con un doppio strato di cotone e, in mezzo, del tessuto non tessuto (TNT), utilizzato solitamente per la lavorazione delle calzature, per gli interni delle auto e per il settore medico. Il tessuto non tessuto è composto di polimeri sintetici e, secondo le analisi di laboratorio commissionate dalla Regione Toscana, ha una capacità di tenuta che va dal 96% al 100% dell’aerosol con cui si diffonde il Coronavirus. «Ne ho fatte prima tre per vedere come sarebbero venute – ha raccontato Luciana – poi le ho fatte vedere a un medico e, siccome tutti continuavano a lamentarsi dell’assenza di mascherine, abbiamo deciso di farle per tutti».

Ringraziamenti ufficiali sono arrivati anche da parte dell’Amministrazione comunale di Casole d’Elsa, che non ha potuto che apprezzare ancora una volta la generosità con la quale i volontari si sono messi a disposizione della comunità. Altre iniziative, infatti, erano state organizzate in passato per sostenere le popolazioni terremotate del Centro Italia.

Al momento l’associazione non sta producendo altre mascherine, ma assicura che si rimetterà immediatamente all’opera, qualora dovesse esserci bisogno.

Alessandra Angioletti

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