Ci giungono segnalazioni di aziende aperte che non rientrano nelle attività essenziali in tante province. A Navicelli a Pisa chiediamo alle autorità di verificare i motivi per cui un cantiere nautico risulta aperto, dato che sicuramente non rientra nelle attività essenziali. Non ci stiamo a deroghe, furberie o imbrogli.
Le eventuali richieste ai Prefetti di prosecuzione delle attività che non rientrano nei beni essenziali, permettono magari di riprendere l’attività e tirare un po’ avanti, ma questo sarebbe assolutamente inaccettabile e denoterebbe un comportamento imprenditoriale grave ed irresponsabile.
Diffidiamo le aziende a richiamare al lavoro i dipendenti o, come nel caso della nautica, le varie ditte in appalto. Qualora si verificassero casi di contagio o episodi che mettano a repentaglio la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle loro famiglie, adotteremo tutte le iniziative sindacali e legali a tutela dei lavoratori.
Le imprese si devono assumere la piena responsabilità delle loro azioni, ben sapendo che, non evitare che accada ciò che si ha la possibilità di evitare (perché si dovrebbe essere chiusi) significa provocare consapevolmente un incidente ed un danno, poiché di fatto viene messa in discussione l’incolumità e la vita stessa dei lavoratori.
Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana
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