Era il 28 marzo 1944 quando 19 giovani partigiani furono fucilati dalla Guardia Nazionale Repubblicana, in località la Porcareccia sulle pendici del Montemaggio, a Monteriggioni (Siena). Giovani ragazzi che si erano dati alla macchia per sfuggire alla leva fascista e unirsi alle formazioni partigiane della Brigata Garibaldi che operava nella zona tra le province di Siena, Pisa e Grosseto. Questi i loro nomi: Angiolo Bartalini, Piero Bartalini, Emilio Berrettini, Enzo Busini, Giovanni Cappelletti, Virgilio Ciuffi, Franco Corsinovi, Dino Furiesi, Giovanni Galli, Aladino Giannini, Ezio Grassini, Elio Lapini, Livio Levanti, Livio Livini, Fulco Martinucci, Emilio Nencini, Orvino Orlandini, Luigi Vannetti, Onelio Volpini.
Ogni anno, i Comuni che dettero i natali a questi giovani, ovvero Barberino Tavarnelle, Certaldo, Colle di Val Elsa, Casole d'Elsa, Certaldo, Gambassi Terme, Monteriggioni, Poggibonsi, San Gimignano, Radicondoli li ricordano, insieme all' A.N.P.I. Nazionale, Provinciale e della Valdelsa, e con il patrocinio dell'Istituto Storico della Resistenza senese, della provincia di Siena e della Regione Toscana.
Quest’anno, capofila delle celebrazioni era il Comune di Certaldo, che ha dovuto ufficializzare nei giorni scorsi l’annullamento di ogni celebrazione, in ossequio ai provvedimenti contenuti nei decreti di contenimento dell’emergenza Coronavirus.
Oggi, in occasione della 76esimo anniversario, il sindaco di Certaldo Giacomo Cucini ha inviato un messaggio via Facebook alla cittadinanza, mentre la presidente del Consiglio Comunale, Romina Renzi, ha inviato una lettera che, tramite gli insegnanti, sarà recapitata ai giovani dell’Istituto Comprensivo di Certaldo, che avrebbero dovuto partecipare alle manifestazioni.
“Settantasei anni fa, dei giovani certaldesi caddero insieme ai loro compagni della Valdelsa sotto le mitragliatrici della barbarie fascista – dicono il sindaco, Giacomo Cucini e l’assessore alla Valorizzazione della memoria storica, Clara Conforti – in quell’occasione, come in tanti altri episodi in tutta Italia, i valori della Resistenza si alzarono a barriera contro la violenza e la sopraffazione fasciste, che di lì a poco sarebbero capitolate. La scelta che i partigiani fecero e pagarono con la vita è stata quella che ci ha permesso oggi di vivere in un Repubblica Democratica, di godere delle nostre libertà, dello sviluppo, del progresso, della giustizia sociale. Non morirono invano e noi, oggi, abbiamo l’onore e il dovere di fare memoria e ricordarli. A maggior ragione oggi, in un momento in cui ci vengono chiesti sacrifici e limitazioni di libertà temporanei, per la salute di tutti, dobbiamo ricordarci che se abbiamo questa società, questa qualità di vita, questa libertà che tanto ci manca in queste ore, lo dobbiamo a chi è stato pronto a pagare con la vita per darcela”.
“Cari studenti, oggi giorno stiamo vivendo un periodo veramente difficile e i primi che hanno potuto percepire un cambiamento radicale siete proprio voi – esordisce Romina Renzi nella sua lettera, riferendosi alle restrizioni causate dall’emergenza causata dal Coronavirus – vi siete visti delimitare la libertà di movimento e di accedere a servizi pubblici e privati. Ora più che mai, dovreste capire l'importanza di chi ha lottato fino alla morte per ridare libertà e una vita piena a chi non l’aveva”. Per spiegare ai giovani delle scuole medie ed elementari certaldesi, la presidente Renzi usa la metafora della lotta contro il virus di questi giorni “Oggi vedete medici, infermieri, forze dell'ordine, ogni singolo lavoratore e volontario al servizio di ogni cittadino per salvare la vita e rendere la libertà a tutti. Ebbene, allo stesso modo, nel '45, tanti ragazzi appena maggiorenni si dettero alla lotta partigiana. Si ribellarono per ideali di libertà e per la vita di tutti, contro una guerra imposta che non risparmiava le vite umane”. Oggi come allora, quindi, solo superando l’egoismo e l’individualismo e unendoci, per una battaglia comune, potremo ritrovare la nostra libertà. La lettera si conclude con l’elenco delle 19 vittime e l’invito agli insegnanti di leggere ai ragazzi, se connessi con la teledidattica, o di far leggere individualmente a ciascuno, l’elenco dei nomi, per ricordarli. “Ogni vita spezzata è una vita mancata – conclude Renzi –, cari ragazzi, amate la vita e lottate sempre per quella, è il valore più grande di ogni uomo e ci accomuna ad ogni uomo”.
Dal Comune di Certaldo un ringraziamento ai comuni, alle associazioni ed enti che avrebbero collaborato all’organizzazione e ai docenti e alunni delle scuole, con l’invito a fare memoria, ciascuno a casa propria, di questa ricorrenza.
Fonte: Comune di Certaldo - Ufficio stampa
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