Coronavirus in Germania, la testimonianza del toscano Sergio da Düsseldorf

Durante l’emergenza coronavirus, il primo paese straniero ad accogliere dei pazienti italiani è la Germania. A confermarlo sono stati i quotidiani del 23 marzo. Sei persone provenienti dalla Lombardia verranno infatti trasferite nelle mani tedesche. Un ragazzo toscano che vive a Düsseldorf ha raccontato come prosegue l’emergenza nella sua nuova Terra.

Sergio Lana ha 28 anni, è Toscano e precisamente di Forcoli, nel Comune di Palaia. Vive in Germania ormai da oltre 6 anni. Dopo gli studi si trasferì per un’esperienza all’estero e adesso abita a Düsseldorf e lavora in una ditta in città. “La prima mossa della cancelliera Merkel, durante questa emergenza, è stata chiudere molti luoghi di ritrovo come palestre e cinema e disdire grossi eventi. Inoltre, le scuole e le università sono state chiuse fino al 20 aprile. Adesso invece, dopo quasi una settimana, sono state abbassate le saracinesche di tutti i negozi che non vendono beni di prima necessità, solo i ristoranti che effettuano servizio di asporto continuano l’attività”.

Io vado ancora a lavoro – ha continuato Sergio. La maggior parte delle persone continua a lavorare e l’uso delle mascherine non è ancora obbligatorio. Poco fa però c’è stato un nuovo provvedimento. Infatti - ha continuato - le persone, se escono fuori casa, non possono essere più di due e devono mantenersi a distanza”. Il 22 marzo, giorno in cui la cancelliera Angela Merkel ha annunciato di essersi messa in quarantena dopo aver incontrato una persona positiva al coronavirus, la leader dello Stato Tedesco ha anche annunciato che i contatti all’esterno saranno possibili ma con una sola persona, e con la distanza obbligatoria di oltre un metro e mezzo.

A oggi, martedì 24 marzo 2020, in Germania risultano quindi vietati incontri tra più di due persone, i negozi e le scuole sono chiuse e restano attivi, come in Italia, i supermercati, le farmacie e tutto ciò che rientra nelle prime necessità.

Nei supermercati non si trova più nulla. Ci sono file interminabili e prodotti come pasta, farina e zucchero sono sempre finiti. Non riesco più a trovare neanche la carta igienica”.

Come vedi la situazione in Italia adesso che sei lontano?

La cronaca elogia l’Italia. Non viene affatto criticata poiché come è successo a noi poteva capitare in qualsiasi altro paese. Di giorno in giorno i casi aumentano anche qui. Spero che avendo già vissuto l’emergenza tramite l’Italia – ha proseguito Sergio – in Germania si muovano le cose più velocemente. Ho sentito dire che negli ospedali hanno già ordinato tutto il necessario per la protezione e che stanno allestendo gli alberghi per accogliere i pazienti”.

Al momento non ho molta paura dell’epidemia, solo perché non ho provato ciò che gli italiani hanno vissuto sulla loro pelle. Ascoltando l’informazione è difficile farsi un'opinione con tutte le cose diverse che si sentono dire e si leggono sui giornali. Quel che ho capito è che sicuramente è un virus molto pericoloso e che la probabilità di prenderlo è alta”.

E da un toscano che adesso vive stabilmente nello stato della Porta di Brandeburgo, dei pretzel e dei boccali di birra arriva il messaggio che noi italiani, chiusi in casa ormai da settimane nella lotta contro il coronavirus, ci ripetiamo costantemente: “Es wird alles gut” ha detto infine Sergio, ‘andrà tutto bene’ gli ha risposto il suo paese d’origine.

I dati

Oggi, martedì 24 marzo 2020, in Germania sono 30.150 i casi positivi da coronavirus. I casi attivi 29.567 e i decessi 130.

Coronavirus, il timore e le testimonianze dei toscani all'estero

Coronavirus in Francia, la testimonianza dell'ex toscana Bernardetta: "Tout ira bien"

Coronavirus, il déjà vu di Camilla Fatticcioni dalla Cina all’Italia

Coronavirus a Londra, la testimonianza della toscana Benedetta: "Everything will be alright”

Coronavirus in Svizzera, la testimonianza della Toscana Teuta dal Canton Glarona

Margherita Cecchin

Notizie correlate



Tutte le notizie di Palaia

<< Indietro

torna a inizio pagina