Coronavirus, la Fondazione Chiarugi: "Due casi in reparto tenuti sott'occhio, risolti problemi con forniture mascherine"

Durante una risposta alla stampa, la Fondazione Chiarugi della Misericordia di Empoli tiene a specificare la situazione interna per quanto riguarda la fornitura di materiale di sicurezza contro il possibile contagio da coronavirus. Ecco quanto hanno risposto.

Fino al tredici marzo scorso gli operatori non avevano in dotazione i DPI – mascherine chirurgiche - previsti per la prevenzione della diffusione
del Covid-19, ne abbiamo anche fatte “in casa”, come potevamo, lavabili e riutilizzabili. Da quella data, reperendo i prodotti dove e come è stato possibile – molti ordini non sono stati consegnati perché bloccati per altre gravi necessità a Nord Italia – siamo arrivati ad avere una dotazione
accettabile. I DPI oggi in uso sono non solo le mascherine chirurgiche, ma tutto il materiale monouso richiesto (camici, soprascarpe, guanti, occhiali). Un nostro fornitore, molto gentilmente, ci ha realizzato le visiere; la Misericordia, nostro Ente fondatore, ieri ci ha messo a disposizione cinque mascherine FP2 indispensabili per la gestione dei residenti da aspirare. Viene gestito un magazzino unico per i DPI che servono per garantire i servizi di volontariato della Misericordia e per quelli della Rsa, con una logistica che sta funzionando molto bene.

Non abbiamo abbassato la guardia per un solo istante: abbiamo cominciato a prepararci al peggio prima ancora che la normativa nazionale e regionale toccasse la nostra Regione ed in seguito tutto il territorio italiano. Le procedure non mancano, non mancano le linee guida, le istruzioni, la formazione degli operatori che, insieme al personale e volontari della Misericordia, era stata fatta a fine febbraio, in collaborazione con l’ASL empolese.

Ci sono stati ad oggi due casi positivi, nello stesso reparto, verificatesi a distanza di un giorno l’uno dall’altro. Il piano è stato messo in quarantena con tutti gli accorgimenti possibili, adottando misure, per tutta la struttura, anche molto più stringenti di quanto le stesse normative richiedono. Tuttavia neppure un operatore del piano interessato, non avendo sintomi – e nessuno ad ora ne ha avuti - si è assentato dal servizio ma ha continuato a sorridere ai nostri anziani anche solo con gli occhi, in un periodo di forzato isolamento.

Ogni giorno vengono monitorati i residenti con misurazione della temperatura e saturazione. Gli stessi accorgimenti vengono adottati con gli operatori – misurazione a distanza della temperatura – e saturazione per chi lo desidera. I tamponi, che avrebbero dato maggiori certezze, non sono previsti in assenza di sintomi, né per residenti né per operatori perciò abbiamo messo a punto una strategia ampia – tralasciamo le specifiche ma se a qualcuno interessano, siamo pronti a condividerle – in modo che chi vive nella struttura e chi ci lavora, un gruppo complessivo di oltre 250 persone, possa continuare a considerare questo luogo sicuro come la propria casa o forse anche di più. Siamo in contatto con i familiari e parenti per dare le informazioni e per rassicurare anche loro, aspettando tutti, un tempo – ci auguriamo non lontano – in cui potremo tornare ai nostri progetti, alle nostre iniziative, a poter esprimere quel valore che sta nella nostra azione quotidiana e che, crediamo, sia di vanto non solo per la Rsa Chiarugi e per la Misericordia che tutti ci rappresenta, ma per la città intera e per il nostro territorio".

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