Nelle PA urge ridurre la presenza dei dipendenti nelle sedi al fine di diminuire gli spostamenti e i contatti.
Perfino il quotidiano Enti locali di Confindustria lo chiede "anche a costo di non fare svolgere prestazioni lavorative e di considerare comunque il personale in servizio".
Troppi dipendenti sono ancora presenti negli uffici e nei servizi comunali, i decreti Ministeriali sono confusi anche se l'ultimo individua nello svuotamento degli uffici pubblici una priorità assolta.
In questi giorni i dirigenti hanno imposto lo smaltimento delle ferie arretrate e il recupero delle ore eccedenti, fin qui nulla da obiettare ma cosa accadrà dalla prossima settimana ?
Al fine di ridurre la presenza dei dipendenti, le Pa possono utilizzare i propri poteri datoriali, ma per quale ragione allora si continua a negare a tanti dipendenti lo smart working? E per quale ragione non si pensa di estenderne l'utilizzo? E infine perchè non ripensare le modalità di organizzazione dei servizi e del personale?
Tra le attività indifferibili, per le quali non è utilizzabile il lavoro agile, si è fatto ampio uso di ferie arretrate e riposi compensativi, ad oggi non esiste alcuna rotazione dei dipendenti, ci sono servizi giudicati indifferibili che tali non sono.
Esauriti questi istituti i dipendenti dovranno essere motivatamente esentati dal servizio, pur continuando a essere considerati presenti, ci chiediamo la ragione per la quale nel frattempo, da qui alla prossima settimana al massimo, non si inizi a riorganizzare le modalità dei servizi e un diverso impiego del personale pur nel rispetto dei contratti nazionali e individuali.
E ove non sia possibile riorganizzare non resterà che «esentare motivatamente» il personale dallo svolgimento delle prestazioni lavorative per ridurre al minimo gli spostamenti e combattere realmente i contagi.
Questo, caro Sindaco, dovrebbe fare dando il buon esempio e cercando soluzioni condivise con tutti i sindaci dell'area pisana. E, allo stesso tempo, urge tutelare i dipendenti degli appalti per i quali le abbiamo già indirizzato un appello rimasto ad oggi senza risposta
Sindacato Generale di Base
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