"Questo è un momento nel quale vanno messe in atto tutte le misure che possano tenere insieme la salute delle persone, la continuità produttiva delle aziende, dove necessario, nella massima sicurezza e il salario dei loro lavoratori. Ricorrere allo smart working, ovunque sia possibile, è la forma migliore per arrivare a questo risultato e penso in particolare ai grandi gruppi industriali o multinazionali che hanno sede in Italia ma operano in tutto il mondo. So che lo hanno già fatto realtà come Ducati, Ferrari, Hitachi, General Electric e chiedo a Piaggio di fare altrettanto e diventare un punto di riferimento positivo e virtuoso della provincia di Pisa".
Così il consigliere regionale PD, Antonio Mazzeo, interviene nella vertenza che da qualche giorno sta vedendo contrapposti i sindacati e l'azienda di Pontedera. "L'ultimo Dpcm parla chiaro: vanno sostenute, facilitate ed attuate al massimo le forme di lavoro agile. Sappiamo bene che alla Piaggio c'è un pezzo di produzione che deve essere per forza svolto in fabbrica ma ci sono anche 800 impiegati su 2800 che lavorano nello sviluppo dei prodotti, nel marketing, nel commerciale e devono relazionarsi anche con mercati esteri dove le lavorazioni proseguono regolarmente. Almeno la metà di loro possiede un computer portatile e chiedo dunque all'azienda di prevedere, intanto almeno per loro, il ricorso immediato allo smart working, lavorando poi per mettere in condizione tutti coloro che possono farlo di lavorare da casa. Del resto, non più tardi di un mese fa, la possibilità di questo tipo di rapporto era stata disciplinata anche all'interno del nuovo contratto di lavoro sottoscritto e sottoposto a referendum".
Mazzeo sottolinea poi anche un altro aspetto della vicenda. "So che per poter garantire il lavoro in sicurezza - spiega - sono state stabilite presenze sfalzate con turni di 4 ore e il personale impiegato al 50%, la mattina o il pomeriggio. Questo significa, oltre a un rallentamento della produzione, anche che, per le restanti ore, i lavoratori devono ricorrere alle ferie residue o alla cassa integrazione. Attivare lo smart working significherebbe invece poter impiegare quei lavoratori al 100% e, soprattutto, in totale sicurezza senza costringerli né ad uscire per recarsi in azienda né ad esporsi a potenziali contatti con altre persone".
Di qui l'appello finale alla proprietà esteso però a tutte le realtà produttive che possono operare in modo analogo. "Dobbiamo assolutamente ridurre al minimo anche gli spostamenti casa-lavoro se non per quelle lavorazioni che sono davvero essenziali e necessarie al Paese soprattutto per superare questa emergenza. Chiedo dunque ai vertici di Piaggio e a quelli di tutte le aziende della provincia di Pisa di consentire a chi può di lavorare da casa. Al tempo stesso ribadisco l'assoluta necessità, per tutte le fabbriche che restano aperte, di garantire le distanze di sicurezza e la fornitura di tutti i dispositivi di protezione necessaria alla tutela della salute dei loro dipendenti. Prima riusciremo ad uscire da questa emergenza, prima ripartirà anche tutto il sistema produttivo. E mai come in questo momento ogni gesto, anche singolo, può davvero servire ad aiutare tutta la collettività".
Fonte: Ufficio stampa
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