Aperte o chiuse? C'è molto fermento attorno al tema dell'opportunità di tenere le fabbriche aperte al tempo del coronavirus. Sorgono molti dubbi e gli allarmi da parte dei sindacati si moltiplicano sin dall'entrata in vigore del Dpcm dell'11 marzo.
La salute dei lavoratori è al sicuro? In un'Italia con quasi tutti i negozi chiusi ha senso tenere le fabbriche aperte? In molte città, soprattutto in Lombardia, i lavoratori hanno minacciato di incrociare le braccia. Ambienti non sanificati, mancanza di dotazione dei dispositivi di protezione individuale, impossibilità a rispettare le distanze di sicurezza sono le motivazioni più diffuse tra i lavoratori e gli operai preoccupati per la loro salute e la loro condizione lavorativa. Nel caso delle aziende che si occupano di solo export, poi, e la "chiusura delle frontiere", non c'è mercato che tenga.
Il sondaggio: Chiusura delle fabbriche: sì o no?
Per il sondaggio di questa settimana la gonews.it vi chiede come la pensate in merito. Chiusura delle fabbriche: sì o no? Il comparto alimentare è escluso da questa valutazione, essendo un settore che fornisce beni di prima necessità deve proseguire nella produzione, seppur con le dovute misure di sicurezza e precauzione.
C'è tempo per votare fino a giovedì 26 marzo alle 13.
Giovedì prossimo torna il sondaggio video in versione 'smart'. I protagonisti sarete voi, ma stando a casa. Come state passando il tempo? Vi cimentate in cucina, studiate, lavorate?
Raccontateci le vostre giornate con un breve video inviandolo via WhatsApp al numero +39 392 905 7087.
Cosa dice il decreto
In merito il Dpcm 11 marzo decreta: "4. Il Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi. 8. Per le sole attività produttive si raccomanda altresì che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni. 9. In relazione a quanto disposto nell’ambito dei numeri 7 e 8 si favoriscono, limitatamente alle attività produttive, intese tra organizzazioni datoriali e sindacali. 10. Per tutte le attività non sospese si invita al massimo utilizzo delle modalità di lavoro agile."
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