Coronavirus, Nursind Prato: "Azioni legali per mascherine non idonee"

“Inaccettabile la richiesta di indossare mascherine chirurgiche al posto di quelle testate contro il Coronavirus: così si mette a rischio il personale sanitario. Siamo pronti a ricorrere ad azioni legali”. Ad affermarlo è Roberto Cesario, segretario del sindacato autonomo Nursind per il territorio di Prato, alla luce del caso del chirurgo contagiato nella casa di cura pratese Villa Fiorita, ma anche delle numerose segnalazioni ricevute dai colleghi impegnati nelle altre strutture sanitarie.

Oggi in una lettera aperta alla Direzione Aziendale di Villa Fiorita il segretario Nursind invoca misure cautelative – come l’isolamento - non solo per l’equipe che ha lavorato a stretto contatto con il chirurgo in sala operatoria, ma per tutti i lavoratori e i pazienti presenti nei reparti dove il medico si è recato negli ultimi giorni. “Inoltre Nursind chiede alla Direzione sanitaria di garantire al personale in servizio la tutela della propria salute attraverso dispositivi di protezione individuale adeguati, tuttora carenti”, dichiara Cesario.

“Il caso di Villa Fiorita impone maggior attenzione per il personale. Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni dai colleghi impegnati sul territorio pratese – continua – che hanno ricevuto assurde disposizioni che li obbligano a indossare mascherine chirurgiche, assolutamente non idonee alla protezione dal contagio da Covid-19”.

“Tutto ciò mette a repentaglio la salute degli operatori e dei pazienti, in un momento di grande emergenza. Come Nursind ci batteremo per il rispetto della legge e affinché le mascherine FFP2 e FFP3 vengano fornite al personale ospedaliero, così come ai volontari che prestano servizio sulle ambulanze. Se ciò non avvenisse – conclude Cesario – intraprenderemo provvedimenti urgenti di natura legale, a tutela sia dei dipendenti che della collettività”.

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