Coronavirus, don Cristiani (Shalom): "Chiese aperte o chiese chiuse? Dio è in ogni luogo"

Riceviamo e pubblichiamo uno stralcio di una lunga lettera di don Andrea Cristiani, fondatore del Movimento Shalom, dedicata al ' clima da guerre stellari' per l'emergenza da coronavirus che l'Italia sta vivendo in questi giorni.

"L’impressione che ho è quella di trovarmi in un film di fantascienza, una specie di “guerra virale” dove il nemico si aggira nascosto, in agguato, nell’invisibile e colpisce come un killer.

C’è da dire che gli scienziati seri parlano di pandemie cicliche e l’ultima di cui abbiamo memoria è quella di cui mi parlava anche mia madre: la spagnola. Si dice che fra il 1918 e il 1920 abbia fatto fra i 50 e i 100 milioni di morti. Naturalmente c’è da considerare le condizioni di miseria, la scarsità dei farmaci e di mezzi dell’epoca. Mamma Fosca, si ricordava anche che, avendo la casa di fronte alla chiesa, le esequie non si facevano. Era una bambina di appena 10 anni.

Mi vengono in mente alcuni pensieri:

Il nemico avanza, difendiamoci con le armi della scienza e sprigioniamo tutti un’energia positiva e mistica creata dalla spiritualità di cui tutti siamo capaci e dal dinamismo affettivo che possiamo vivere con maggiore intensità proprio in questo tempo in cui siamo a casa. Guardiamoci dalle profezie apocalittiche e anche dai medievali rimedi come i flagelli e i digiuni, come se questi potessero impietosire la divinità. La divinità è solo “con-passione” per l’umano, ed è vicinissima a ciascuno di noi soprattutto a chi è nella malattia e nell’ansia.

Un ultimo pensiero: chiese aperte o chiese chiuse? Dio è in ogni luogo, come ci insegna anche l’antico catechismo e non di più qui o là. Agli uomini e alle donne di chiesa chiediamo semplicemente: fateci vedere il Vangelo e insieme ritorniamo a Gesù, il miglior medico per curare il mondo da sempre ammalato.

Fonte: Movimento Shalom onlus

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