Cittadino insulta carabinieri che si allenano in strada nonostante il Coronavirus, video diventa virale

Il decreto #Iorestoacasa per fonteggiare l'emergenza Coronavirus pare non aver tracciato una linea netta tra ciò che è vietato e ciò che è fortemente raccomandato, lasciando alla libera interpretazione (e al buon senso) alcuni punti. Uno di questi è certamente la possibilità di uscire di casa per correre o altre attività motorie che nel decreto sembrano essere permesse purché nel rispetto del metro di distanza ed evitando assembramenti.

A dimostrare la confusione che regna è quanto successo a Livorno: un cittadino ha postato sui social network un video nel quale si vede un folto gruppo persone, con addosso una maglietta con il simbolo dell'Arma dei carabinieri, correre in compagnia in Viale Europa, seppure mantenendo la distanza di un metro l'uno dall'altro. Il video è diventato immediatamente virale. Il cittadino che riprende il video apostrofa quelli che sembrerebbero allievi dell'Arma con parole dure: "Vi rendete conto di cosa state facendo? Dovete stare a casa!". Il cittadino usa anche epiteti offensivi, forse non immaginando che si trattasse di membri dell'Arma. A loro difesa interviene un altro uomo vestito di nero, probabilmente l'istruttore, che risponde: "Basta stare ad un metro di distanza". In generale il decreto non è molto chiaro in materia.

Da una parte il Governo ribadisce nei suoi vademecum che "bisogna evitare di uscire" e di "uscire solo per necessità", ma all'interno del decreto si stabilisce nero su bianco che "l'attività motoria è consentita" nel rispetto del metro di distanza. D'altra parte sono vietati "assembramenti" senza chiarire bene cosa siano, e ad alimentare la confusione solo ieri il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha detto che qualunque spostamento, anche correre, va giustificato con l'autocertificazione su base di una necessità inderogabile.

Al di là del caso specifico, il problema è più generale: in mancanza di note interpretative del Governo si ripresenteranno sicuramente casi 'incerti' come quello di Livorno, o come quello di Empoli dove tanti genitori e nonni hanno affollato il parco cittadino (giustificandosi con la possibilità di passeggiare ma poi ritrovandosi tutti insieme nello stesso luogo), o ancora come quelli segnalati in tante altre città toscane. Talvolta basterebbe seguire la logica, il buon senso o leggere il nome del decreto: #IoRestoACasa.

Fonte: a cura di Giovanni Mennillo

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