Decreto Coronavirus, "ressa ai giochini" di Serravalle. Il sindaco: "Bisogna restare a casa, non avete capito?"

"Ma esattamente della frase "resto a casa" quale parola non avete capito?", è questo lo sfogo che il sindaco di Empoli Brenda Barnini ha rivolto ai suoi concittadini dopo aver ricevuto segnalazioni di persone che hanno ignorato le direttive dell'ormai noto Dcpm del 9 marzo, quello che istituisce in tutta Italia la "zona protetta" per far fronte all'emergenza Coronavirus e che si riassume proprio in tre parole: "State a casa". Il sindaco ha spiegato che è stata costretta persino a mandare gli agenti della polizia municipale al parco di Serravalle perché c'era una "ressa ai giochini".

"Mi è toccato mandare i vigili a Serravalle - spiega il sindaco - perché c'era la ressa ai giochini. Ci sono persone che mi scrivono chiedendo di mandare i vigili perché non riescono a tenere in casa i figli adolescenti. Altri che mi chiedono di impedire ad un dirigente scolastico di chiedergli di andare a scuola a ritirare del materiale, altri ancora che si mettono a fare polemica su questa pagina con le solite frasi "voi politici". Ma esattamente della frase "resto a casa" quale parola non avete capito? Questa emergenza sta facendo venire fuori tutto il peggio dei nostri difetti".

Un concetto semplice, quello di stare in casa, che è stato comunicato alla popolazione in tutte le salse, attraverso la stampa, i canali ufficiali, ma anche attraverso semplici infografiche sui social. Lo si è persino inserito nel nome del decreto sottotitolato appunto #iorestoacsasa, eppure nemmeno questo è stato sufficiente: quel messaggio non sembra essere stato compreso, oppure è stato solo ignorato.  Il dubbio a questo punto è lecito e forse per questo il sindaco afferma di "aver perso la pazienza": "Vi dico questo: un ragazzo di origini cinesi mi ha scritto per chiedere il permesso di accompagnare suo padre in un luogo di primaria necessità perché deve fargli da interprete. Avete capito perché in Cina su un miliardo e mezzo di persone sono riusciti a contenere i decessi a 6000? Qui si continua ad aspettare l'interpretazione autentica di un decreto per sapere se posso andare dal parrucchiere, si spacca il capello in quattro per decidere se un banco del mercato è recintato oppure no. Ci sono colleghi Sindaci che hanno fatto il giro con i megafoni per dirvi di stare in casa, abbiamo chiesto ai commercianti di stare chiusi per evitare che vi venisse voglia di andare INUTILMENTE a sfiatarvi addosso in centro. Non ho più parole e comincio anche a finire la pazienza. O vi decidete a capire velocemente oppure nessuno potrà salvarci nemmeno i cinesi che per fortuna ci stanno mandando dalla Cina respiratori, mascherine e tutto quello che occorre".

Si ricorda che il Governo ha chiarito che sport e attività motorie di ogni tipo, come portare fuori il cane o fare jogging, sono sì ammesse, ma senza spostarsi in un altro territorio ed esclusivamente a condizione che sia possibile rispettare la distanza di un metro dagli altri. Il decreto, inoltre, prevede il divieto assoluto di creare assembramenti di persone: chi lo fa è penalmente perseguibile. In generale deve essere chiaro che il decreto non è stato chiamato a caso #iorestoacasa: la sua logica è proprio quella di evitare di uscire se non per reali necessità. Insomma anche in mancanza di un vero e proprio coprifuoco, lo ripetiamo, bisogna stare a casa. Quello che viene chiesto ad ogni cittadino è prima di tutto un atto di responsabilità collettivo, nonché il rispetto degli altri.

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