È stato un litigio violento tra marito e moglie a consentire alla Polizia Municipale di scoprire un’intera famiglia apparentemente dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’episodio risale a qualche giorno fa. Nella tarda mattinata di sabato una pattuglia del Reparto Comunità stava transitando in via Pistoiese quando alcuni passanti hanno attirato l’attenzione degli agenti riferendo loro di un violento alterco, in corso in un interno della stessa via, tra marito e moglie con il primo che aveva anche alzato le mani sulla seconda. In effetti quando la pattuglia è arrivata sul posto ha visto la donna, con chiari segni di percosse, piangere e urlare contro l’uomo mentre questi la stava aggredendo.
Gli agenti hanno quindi chiesto supporto e, in attesa dell’arrivo dei colleghi, hanno cercato di separare i due provocando la reazione dell’uomo che li ha spintonati più volte nel tentativo di avvicinarsi nuovamente alla donna. Con l’arrivo di ulteriori pattuglie dei Reparti di Rifredi e Analisi e Strategie, i protagonisti, entrambi di nazionalità marocchina, si sono calmati: la donna, malgrado i ripetuti inviti a farsi curare, ha dichiarato di essersi procurate le lesioni cadendo dalla bicicletta e che non voleva denunciare il marito.
A questo punto il colpo di scena. Mentre l’uomo stava cercando il portafoglio per mostrare agli agenti i documenti, dalla tasca è caduta una mazzetta di oltre 1.000 euro in banconote da 50 e 20. Una somma che ha insospettito gli agenti sia perché non giustificabile vista la condizione di disoccupato dell’uomo, tra l’altro già noto alle forze. Perciò è scattata la perquisizione domiciliare, autorizzata dal magistrato di turno, durante la quale sono state trovate tre mazzette di denaro nascoste in camera da letto, dentro la fodera del divano del salotto e in un paio di calzini. Complessivamente, compresi gli oltre mille euro iniziali, sono stati rinvenuti 2.250 euro: una somma incompatibile con il reddito regolare del nucleo composto da 5 persone di cui soltanto una occupata. Senza contare che in casa gli agenti hanno notato oggetti di valore come computer, schermi led, accessori per videogiochi, abbigliamento e accessori di marca molto costosi in contrasto con un solo stipendio, peraltro modesto. Durante la perquisizione sono stati trovati inoltre due dosi di hashish e altri elementi a riprova dell’attività di spaccio come messaggi di richiesta di “roba" da parte di clienti e, sotto il letto, rotoli di film plastico tipo cellophane per confezionare le dosi di stupefacenti destinati allo spaccio. Gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato anche due passaporti e due carte di identità marocchini rilasciati a persone estranee al nucleo familiare per i quali i presenti non hanno saputo giustificare la presenza. L’uomo ha continuato a opporsi sia alla perquisizione che al foto segnalamento arrivando a danneggiare gli arredi dei locali e a tentare di ferirsi.
Alla fine della giornata sono scattate diverse denunce a carico dell’uomo (per resistenza a pubblico ufficiale, violazione delle norme sull’immigrazione, spaccio di sostanze stupefacenti) e della donna (sempre spaccio di sostanze stupefacenti in concorso con il marito). Anche gli altri membri della famiglia sono stati segnalati per spaccio e reati connessi ai proventi di spaccio: questo perché non hanno saputo spiegare la notevole disponibilità di denaro e oggetti di valore.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa
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