Sono tante nella Città Metropolitana di Firenze le attività in cui operano prevalentemente lavoratori autonomi a partita iva che hanno subito o stanno subendo una interruzione a causa del Coronavirus, con ingenti perdite e assenza totale di ammortizzatori: le guide turistiche sono alle prese con i tour cancellati fino a giugno e con mancate entrate che già superano in media i 2 mila euro a persona; artisti, tecnici e organizzatori rimangono senza coperture a causa della interruzione di eventi e spettacoli, così come chi si occupa di corsi formativi, consulenza, attività professionale e insegnamento nel settore privato. Non da meno i ciclofattorini che stanno vedendo un crollo dell'attività proprio in questi ultimi giorni.
Altro capitolo i collaboratori sportivi, che a fronte della chiusura progressiva di palestre e impianti sportivi non avranno redditi e neanche una tutela in caso di malattia (ricordiamo che per la collaborazione sportiva non sono previsti contributi).
Per il lavoro precario in genere si prospetta anche lo spettro del termine dei contratti e di una disoccupazione che potrebbe durare a lungo.
Siamo consapevoli che in questo momento la priorità è fermarsi per tutelare la salute del nostro Paese, ma abbiamo bisogno di attrezzarci per poter resistere e ripartire e tutelare le fasce lavorative più esposte e precarie.
Nidil Cgil Firenze lancia un sondaggio rivolto ai lavoratori autonomi a partita iva e collaborazione per fotografare la caduta di reddito e scongiurare un quadro clinico di lunga convalescenza.
Il sondaggio a questo link https://it.surveymonkey.com/r/PSXB7SX
Nel frattempo chiediamo alle Istituzioni adeguati interventi in materia di ammortizzatori e di tutela della malattia, in particolare:
- Accesso alla cassa in deroga (anche per i collaboratori coordinati e continuativi), utilizzo della cassa specifica Formatemp per i lavoratori in somministrazione e indennità di disoccupazione rafforzata per tutti coloro che perdono il lavoro.
- Per gli autonomi un sostegno legato ai redditi pregressi e in proporzione all’effettiva riduzione dell’attività lavorativa, con un tetto ben più alto degli attuali 500 €, guardando anche ai settori più esposti;
- Inserimento dei collaboratori sportivi (non iscritti a nessuna cassa previdenziale) tra i beneficiari delle misure di sostegno;
- Estensione a collaboratori e professionisti autonomi delle misure di welfare “promesse” dal Governo per la cura genitoriale;
- Garanzia della indennità di malattia legata all'emergenza per tutti. Adeguamento anche delle casse professionali.
Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio Stampa
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