Rifiuti mal gestiti in due confezioni a Empoli: arriva l'Arpat

I Tecnici del Dipartimento ARPAT del Circondario Empolese hanno effettuato un’ispezione congiunta con il personale della Polizia Municipale e del Settore Igiene e Sanità dell’Azienda USL di Empoli in due laboratori di confezioni di abbigliamento posti al piano terra e primo di un edificio in zona Cascine-Carraia a Empoli, dove l’ultimo piano è utilizzato come abitazione.

Entrambi i laboratori non avevano documentazione che attestasse come venivano gestiti, contabilizzati e smaltiti i rifiuti prodotti (registro di carico e scarico rifiuti, formulari, documenti di trasporto, MUD). In merito veniva riferito un ritiro periodico dei rifiuti da soggetto non identificato.

Al momento del sopralluogo il laboratorio posto al piano terra era inattivo e in uno stato di totale confusione e sporcizia sul pavimento e sotto i macchinari.

I rifiuti derivanti dall’attività produttiva, come le fibre tessili e gli accessori per abbigliamento, anziché essere suddivisi per categorie omogenee erano mescolati ai rifiuti domestici.

I sacchi neri accumulati all’ingresso del laboratorio contenevano ritagli di tessuto mescolati a rifiuti domestici come: bicchieri e bottiglie di plastica, lattine e contenitori di bevande ed alimenti, resti di cibi, mozziconi di sigaretta. Depositato alla rinfusa su una rampa di scale si trovava anche un ammasso di capi in tessuto non ancora finiti.

Attiguo al laboratorio, sul resede esterno in parte coperto, si trovavano rifiuti accatastati alla rinfusa e sacchi neri contenenti rifiuti derivanti dalla lavorazione, come i ritagli tessili, mescolati a rifiuti domestici. In particolare sul luogo erano presenti:

- liquame secco di reflui civili giacente in un secchio;
- cassoni di legno contenenti neon, tubi in plastica, calzature, uno zaino, una valigia con all’interno medicinali, documenti fiscali e documenti personali, - cassette di plastica;
- materiali edili, un’autovettura fuori uso, un vecchio televisore, una plafoniera, alcune macchine da cucire e assi da stiro non funzionanti o in disuso, un contenitore con cibi e alimenti in stato di decomposizione, due reti da letto.

Il muretto di contenimento del resede risultava annerito, con segni di pregressi abbruciamenti che facevano ipotizzare incenerimenti di rifiuti.

Lateralmente al fabbricato erano presenti numerosi scavi in atto sulla rete fognaria dell’immobile.

Anche nel laboratorio che si trovava al primo piano dello stesso immobile i rifiuti prodotti dall’attività erano raccolti in sacchi neri insieme ai domestici e depositati sul resede esterno.

L'esito degli accertamenti è stato riferito agli enti ed autorità competenti e proposta l’adozione dei provvedimenti previsti per la rimozione, l’allontamento, il recupero e/o il corretto smaltimento dei rifiuti presenti ed il ripristino dello stato originario dei luoghi.

Fonte: Arpat

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