Firenze dedica una strada dedicata a Monna Tessa, fondatrice delle suore Oblate. L'intitolazione si è svolta questa mattina alla presenza, tra gli altri, della vicesindaca e assessora alla toponomastica Cristina Giachi, dell’arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori, del presidente del quartiere 5 Cristiano Balli. La strada inizia da via Cacciaguida e copre un tratto della attuale via della Quiete (zona Careggi).
“Una cerimonia corale per intitolare una strada a Monna Tessa: una donna del popolo che fondò l’ospedale di S. Maria Nuova e l’ordine delle Oblate, le suore infermiere. - ha detto la vicesindaca Giachi - Nella nostra identità lo spirito di servizio ai malati fioriva già nel ‘200. In queste giornate di coronavirus, in cui ci scopriamo fragili, possiamo essere grati per il nostro sistema sanitario”.
Per oltre sette secoli la storia dell’ospedale di Santa Maria Nuova è stata la storia dell’Oblate. L’Ordine deve la sua fondazione alla Monna Tessa, fantesca di Folco Portinari ed educatrice di Beatrice, l’angelica Bice dei poemi di Dante Alighieri. Monna Tessa è indiscutibilmente riconosciuta come la "madre" spirituale dell'ospedale di Santa Maria Nuova. Fu proprio per sua intercessione che Folco Portinari acquisì i terreni annessi alla Chiesa di Sant'Egidio con lo scopo di crearne uno spedale. Ma è tale anche perché dopo la fondazione, la fantesca ebbe un ruolo di primo piano nell'assistenza ai malati ricoverati. Questo fu possibile in un primo momento, grazie all'aiuto di alcune pie donne laiche votate a Dio e alla cura dei poveri e degli infermi, conosciute come le Pie Donne di S. Maria Nuova appartanenti a ricche e nobili famiglie fiorentine: tra di esse Margherita dei Caposacchi, parente del Portinari, Madonna Tancia, Giovanna de' Cresci e Antonia de' Bisdomini. Nel bassorilievo marmoreo della sua pietra tombale, la fondatrice delle Oblate é rappresentata in piedi mentre stringe tra le mani proprio il libro della Regola dell'Ordine da lei istituito a partire dal 1301. Sotto il suo braccio sinistro è possibile inoltre notare il cordoncino del terz’ordine francescano: l’idea assistenziale portata avanti da Monna Tessa era ispirata dalla regola di San Francesco d’Assisi.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa
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