Uno studio di tatuaggi abusivo, benché pubblicizzato sui social network, e ospitato in un locale in pessime condizioni igieniche. È quanto è emerso da una indagine effettuata dalla Polizia Municipale e dalla Polizia di Stato. Oggi è scattato un intervento congiunto che ha visto in azione agenti dell’Area Nuclei Speciali insieme al personale del Commissariato di Rifredi.
Nel mirino un fondo in zona semicentrale, di proprietà di due italiani, che ospitava un attività di tatuaggi abusiva effettuata da un cittadino straniero in regola con la normativa sull’immigrazione. Questi, nonostante non avesse la necessaria autorizzazione della Regione Toscana e non avesse neanche presentato la SCIA di inizio attività al Comune, pubblicizzava il suo lavoro sui social network.
Ma i guai per il tatuatore non si fermano qui. Gli agenti hanno rilevato le pessime condizioni igieniche dei locali (dove tra l’altro l’uomo viveva, ipotesi suffragata dalla presenza di un materasso e di alimenti), assolutamente non idonei allo svolgimento dell’attività. Per l’uomo sono scattate sanzioni per 6.000 euro, mentre sono stati sequestrati attrezzatura e materiali usati per i tatuaggi risultati non conformi alla normativa (tra questi uno sgabello, una valigetta metallica porta materiale, due pistole per tatuaggi e circa 200 pezzi tra pigmenti, aghi, capsule porta inchiostro e accessori vari).
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa
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