Una delle più sorprendenti dimore storiche d’Italia apre al grande pubblico i lussuosi appartamenti ottocenteschi di Elisa Bonaparte, la cappella ed il parco rinnovato, che tornano a risplendere grazie ad un cantiere di restauro unico nel suo genere.
Nascosta allo sguardo dalle fronde di un parco secolare e da mura che sembrano proteggerla dal tempo che passa, la Villa Reale di Marlia è un capolavoro di charme ed eleganza tutto da scoprire, una proprietà salvata dall’abbandono grazie all’intervento di una famiglia di moderni mecenati: da marzo sarà visitabile dal pubblico, destinazione ideale per il turismo raffinato, per eventi culturali o esclusivi, per tutti coloro che ricercano le gemme nascoste nel territorio, al di fuori dei percorsi turistici più ovvii.
Lo straordinario complesso architettonico e paesaggistico – composto da 3 ville, 2 palazzine neoclassiche gemelle, 16 ettari di parco, 2 cappelle, citroniere, ex scuderie, segherie e fabbricati di servizio – con la sua posizione naturale privilegiata, fece innamorare persino Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone, che scelse la Villa come sua dimora, portando la Villa stessa ed il parco all’altezza delle famose residenze parigine.
Per la prima volta nella storia, dal 1 marzo si potranno visitare stabilmente gli appartamenti in stile impero di Elisa (in concomitanza con il bicentenario della sua morte), riportati all’antico splendore grazie ad un accuratissimo restauro, per dare a tutti la possibilità di godere di queste lussuose atmosfere, finora appannaggio di pochi intimi frequentatori della proprietà privata.
Di fronte a tanta bellezza si resta sbalorditi, specialmente considerando che il patrimonio artistico della Villa ed il suo parco oggi rifioriscono dopo una storia travagliata, avendo attraversato lunghi momenti di abbandono. . Il risultato è merito dell’attuale proprietà, che dal 2015 si è presa cura del complesso avviando un’operazione senza precedenti, per vastità degli interventi ed eccellenza nella cura minuziosa di ogni singolo dettaglio. Un imponente processo di ristrutturazione e restauro della Villa, degli altri complessi architettonici e del parco, che si amplia di anno in anno a tempo di record e coniuga tradizione e innovazione: l’utilizzo delle più avanzate tecnologie si sposa con la valorizzazione del patrimonio di competenze artigianali toscane.
Il restauro degli interni, in particolare, ha coinvolto i massimi esperti sul territorio nelle diverse lavorazioni dei preziosi marmi di Carrara, dei mobili e arredi lignei, dei dipinti e degli affreschi, fino ai pavimenti: un’opera multidisciplinare che valorizza l’eleganza che si respira in ogni angolo, sempre nel rispetto degli originali e in collaborazione con la Soprintendenza di Lucca. Il coordinamento storico-scientifico per l’allestimento del museo e i testi per l’audioguida sono stati a cura dell’Associazione Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana. Parallelamente, i proprietari si sono occupati di risanare e di presentare al pubblico in condizioni di eccellenza i 16 ettari di parco monumentale che circonda la Villa e la connota in modo inconfondibile: esso stesso è un tesoro dal punto di vista botanico e paesaggistico, sia per la ricchezza di specie e rarità botaniche (tra cui una collezione di antiche camelie, volute proprio da Elisa Bonaparte) sia per la varietà di giardini e architetture al suo interno, risalenti fino al XVI e XVII Secolo, come il Teatro di Verzura più antico d’Europa.
Anche lo splendido parco ed il prezioso patrimonio arboreo, infatti, versavano in preoccupanti condizioni di abbandono, inimmaginabili al confronto con la magnificenza attuale. Oggi Villa Reale ed il suo polmone verde nell’insieme, delizioso connubio di natura e cultura, tornano infine ad essere luogo di elezione per le arti, come già avveniva nel suo glorioso passato (negli ultimi due secoli ospitò grandi artisti e intellettuali del calibro di Niccolò Paganini, Salvador Dalì, Alberto Moravia, solo per citarne alcuni). Nel corso dell’anno saranno accolti numerosi eventi culturali grazie a collaborazioni di rilievo con enti del territorio tra cui Lucca Classica Music Festival, la Mostra delle Antiche Camelie della Lucchesia, il Festival Le Rinascenze. Un programma arricchito anche da rievocazioni storiche internazionali, aperture notturne, eventi enogastronomici ed iniziative per i più piccoli, progetti che nelle diverse stagioni valorizzano il luogo, la sua identità culturale e la sua forte personalità. . A tu per tu con la storia
Varcare i cancelli del parco di Villa Reale è come incamminarsi in un viaggio a ritroso nel tempo, ad ogni passo si incontrano scorci di grande effetto e tracce del passato, che affonda le proprie radici fino all’epoca medievale. Il complesso di Villa Reale è straordinario anche perché nella sua vastità riesce ad unire in sé molti elementi architettonici, artistici e paesaggistici, peculiari di ciascuna epoca ed indipendenti. Una stratificazione di stili, espressione del volere di dinastie reali e personaggi illustri, che testimonia l’evoluzione del gusto: all’interno del parco coesistono il Ninfeo cinquecentesco, il Giardino dei Limoni, risalente all’epoca barocca come il Teatro d’Acqua e il Teatro di Verzura, i due viali delle camelie e l’impianto prospettico di gusto romantico voluti da Elisa Bonaparte ed infine gli elementi di inizio Novecento d’ispirazione Art Deco, come il Giardino spagnolo, la piscina, il padiglione dei giochi (oggi adibito a caffetteria), solo per fare alcuni esempi.
L’impronta che ancora oggi distingue maggiormente la Villa è quella della già citata principessa Elisa Bonaparte: Villa Reale può essere considerata come una delle più complete rappresentazioni dello stile Impero che si impose negli anni di Napoleone. Nell’ottica di una condivisione interessante non solo dal punto di vista puramente estetico, gli attuali proprietari si sono avvalsi anche della collaborazione con l’Associazione Napoleone ed Elisa da Parigi alla Toscana, che insieme alla Soprintendenza ai Beni Culturali ha curato e coordinato un’approfondita ricerca storico-scientifica riguardante l’allestimento e la creazione dei contenuti utili alla visita.
Il legame della principessa con la residenza di Marlia fu particolarmente appassionato, a lei infatti si devono gli importanti interventi che trasformarono la struttura del palazzo ed i giardini, sul modello della Malmaison, residenza privata di Napoleone e Josephine vicino a Parigi.
Poco dopo l’acquisto, avvenuto nel 1806, incorporò la confinante Villa del Vescovo (ancora oggi inclusa nel complesso di Villa Reale), il cui giardino comprendeva anche il Ninfeo cinquecentesco con la Grotta di Pan, riccamente decorata. Modernizzò le facciate dell’antico palazzo secondo lo stile neoclassico, oltre a commissionare le decorazioni degli interni che oggi tutti possono finalmente ammirare.
Particolarmente evidente rimane la sua scelta di far ridisegnare il Parco secondo il gusto romantico e la moda del Giardino all’inglese: un caso raro in Italia. È grazie ad Elisa Bonaparte se i visitatori odierni del Parco possono godere della prospettiva che dilata lo spazio di fronte al palazzo, caratterizzato da un leggero pendio che esalta il movimento del paesaggio. Il Parco di Villa Reale fu inoltre abbellito da nuove specie, come le celebri camelie che impreziosiscono due grandi viali. Donna emancipata e amante delle arti, promosse una vivace vita culturale a corte, rallegrata da grandi artisti come Niccolò Paganini. Inoltre, la Prima della Fedra di Racine avvenne proprio a Marlia, nel teatro di Verzura. .
Se Villa Reale può presentarsi ancor oggi come uno straordinario gioiello di architettura ed arte, lo si deve anche all’intelligente mecenatismo della famiglia Pecci Blunt che ne è stata proprietaria per quasi un secolo, a partire dal 1923. I Conti commissionarono a Jacques Greber - che all’epoca rappresentava la massima autorità nell’arte dei giardini – un ambizioso progetto per il parco: vennero creati boschi, ruscelli, un lago e nuovi elementi in stile eclettico, come il Padiglione dei giochi, che attualmente ospita la caffetteria aperta al pubblico, e un’area per lo sport di cui rimane la piscina, con gli spogliatoi dai colori sgargianti, il trampolino in legno ed un potente termosifone originale atto al riscaldamento delle acque.
In attesa del prossimo restauro, già previsto, basti ricordare che sul suo patio trascorsero spensierate giornate personaggi illustri come il pittore Salvador Dalì oppure lo scrittore Alberto Moravia, il quale si dilettava anche con il croquet. Innumerevoli ospiti celebri nel corso del Novecento furono accolti dai conti Pecci Blunt, che qui trascorrevano i mesi estivi tra mondanità e discrezione, anni splendidi a cui seguì progressivamente un lento distacco.
Nel 2015 il complesso ormai trascurato fu venduto agli attuali proprietari, che si innamorarono della Villa accettando la sfida di riportarla al suo antico splendore e di aprirla per la prima volta al pubblico, in modo che tutti possano godere di tanta bellezza nascosta. Commissionarono subito ingenti e rigorosi lavori di restauro, risanamento del parco e scrupolosa cura del verde, messi anche a dura prova dalle difficoltà che non tardarono ad arrivare.
Solamente un paio di mesi più tardi, una terribile tempesta di vento abbatté molti alberi secolari, complicando così i lavori nel parco che comunque proseguirono e tuttora proseguono, con la stessa attenzione e dedizione investita nella riqualificazione degli edifici. . I restauri del complesso di Villa Reale in cifre 15 Cantieri aperti dal 2015 e tuttora in corso per una superficie complessiva di circa 6000 mq oggetto di restauro per gli edifici e 16 ettari per il totale risanamento del parco Villa Reale – restauro facciate e coperture (2015) - restauri interni - consolidamenti strutturali e impianti (dal 2017) La Villa è aperta al pubblico con un percorso di visita museale e la possibilità di ospitare eventi privati esclusivi a partire da marzo 2020
Fonte: Ufficio Stampa
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